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Junior Cally “promosso” da Famiglia Cristiana: “Un’occasione per conoscere i nostri figli”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-01-31

Famiglia Cristiana a sorpresa dalla parte di Junior Cally. Anche il settimanale cattolico, sulla scia delle ampie polemiche che in questi giorni hanno travolto il giovane rapper con la maschera (ma QUI ve lo abbiamo mostrato senza), ha deciso di dire la sua dando vita ad una riflessione su quello che sta accadendo, alla vigilia …

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Famiglia Cristiana a sorpresa dalla parte di Junior Cally. Anche il settimanale cattolico, sulla scia delle ampie polemiche che in questi giorni hanno travolto il giovane rapper con la maschera (ma QUI ve lo abbiamo mostrato senza), ha deciso di dire la sua dando vita ad una riflessione su quello che sta accadendo, alla vigilia del Festival di Sanremo 2020 che vedrà lo “scomodo” cantante protagonista sul palco dell’Ariston.

Junior Cally e la riflessione di Famiglia Cristiana

Con un articolo dal titolo “Anche il rap può aiutarci a conoscere i nostri figli”, a cura di Maria Gallelli, il settimanale punta il dito non tanto sui testi sessisti che fanno parte del vecchio repertorio di Junior Cally quanto piuttosto sul ruolo della famiglia. A tal proposito si domanda la Gallelli:

Junior Cally è stato disco di platino nel 2017, ma prima della sua chiamata a Sanremo era per la maggior parte di noi adulti un illustre sconosciuto. Per i ragazzi no. Dove eravamo noi genitori mentre i ragazzi lo ascoltavano, magari sui nostri stessi telefonini pronti troppo spesso a fare da baby-sitter d’emergenza? Dove noi insegnanti? Senz’altro ci è sfuggito qualcosa. Da qui bisogna ripartire. Dal filtro adulto che è mancato.

La presenza di Junior Cally a Sanremo 2020, dunque, potrebbe non essere del tutto negativo secondo l’insegnante, che dice:

Forse bisognerebbe imparare a utilizzare anche il rap a noi così lontano, a cominciare proprio dal Festival, per parlare dei disagi sociali, della violenza di genere. Cercando di ricostruire, da educatori, attraverso le cronache e le storie, quella punizione per il misfatto che in queste moderne canzoni tragiche manca del tutto. Perché occorre trovare il modo di attribuire alla giovanile rappresentazione del male una chiave di lettura.

Sicuramente uno sguardo diverso rispetto a quello avanzato nei giorni scorsi da Avvenire che aveva criticato aspramente la scelta della rai di invitare Junior Cally commentando:

L’avessero fatto apposta sarebbero stati dei cinici di prima categoria. Gente col pelo sullo stomaco pronta a qualunque cosa per un po’ di successo. Invece, temiamo che non l’abbiano fatto apposta.

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