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Festival di Sanremo

San Francesco Bianconi da Montepulciano: facci questo miracolo tramite Irene Grandi. Ecco “La cometa di Halley”

Valeria Panzeri 15/02/2010

Irene Grandi, una decina d’anni or sono, in occasione di Sanremo, si era messa nelle mani di Vasco Rossi il quale aveva scritto per lei “La tua ragazza sempre”: brano che aveva riscosso un considerevole successo. In dieci anni si può veramente cambiare in quanto il salto da Vasco Rossi a Francesco Bianconi (leader dei […]

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Irene Grandi, una decina d’anni or sono, in occasione di Sanremo, si era messa nelle mani di Vasco Rossi il quale aveva scritto per lei “La tua ragazza sempre”: brano che aveva riscosso un considerevole successo.
In dieci anni si può veramente cambiare in quanto il salto da Vasco Rossi a Francesco Bianconi (leader dei Baustelle, nonché paroliere sempre più richiesto da molte cantanti, fra cui Noemi e Paola Turci) è veramente una virata stilistica notevole.

Urge una precisazione, onde evitare che i fan di Vasco mi taglino le gomme della macchina nonché le orecchie, nessuno ambisce a fare paragoni in quanto Rossi e Bianconi hanno una stile totalmente agli antipodi.
Trovo semplicemente meraviglioso che, ogni tanto, non si capisce per quale congiunzione astrale fortunata, anche musicisti/parolieri dotati di enorme creatività, poesia e, soprattutto, lontani anni luce dalle solite, urticanti, banali, parole riescano a guadagnarsi un posto di tutto rispetto nel panorama musicale italico.
Perciò, San Francesco Bianconi da Montepulciano io ti ordino di vincere, riscattando così i Bluvertigo, gli Afterhours, i La Sintesi, i Subsonica (nonostante siano riusciti, quantomeno, a schivare l’ultimo posto), i Quintorigo, i Soerba e tutti quei mezzi posti in classifica (né carne né pesce) che si è portato a casa Max Gazzè, il quale, stoicamente è ormai abbonato alla Kermesse.
Ed è giusto per non scivolare nel facile patetismo che non cito Luigi Tenco, vabbè ormai l’ho fatto perciò lo lasciamo qui. Che ci sta sempre.

Irene, mi raccomando, tacco 12 e minigonna (che me la porti ancora d’incanto), grinta ma poesia.
Il prossimo passaggio della cometa di Halley è previsto per il 2061, non possiamo aspettare ancora tanto, anche perché i raggi solari la stanno conducendo ad evaporare: non sarà eterna, così come la mia speranza.

La cometa di Halley

Tu vuoi vivere così
Per inerzia e per comodità
Per qualcosa che non riesco più a capire
E poi ami con tranquillità
Come un Dio lontano
Che non ha nè problemi
Nè miracoli da fare
Non capisci che ci ucciderà
Questo nostro esistere a metà
Che la casa ha i rubinetti da cambiare
Eppure un tempo ridevi
E mostrando il cielo
Mi disegnavi illusioni e possibilità
E la Cometa di Halley ferì il velo nero
Che immaginiamo nasconda la felicità
Tu vuoi vivere così
Coi vantaggi della civiltà
E pontifichi su ciò che ci fa male
Non vedi la stupidità di una relazione
Che non ha francamente neanche un asso da giocare
Non ci credi che ci ucciderà
Questo nostro vivere a metà
Che la stanza ha le pareti da rifare
Eppure un tempo ridevi
E mostrandomi il cielo
Mi disegnavi illusioni e possibilità
E la Cometa di Halley ferì il velo nero
Che immaginiamo nasconda la felicità
Lasciami da sola
Fallo solo per un pò
Lascia stare
Non pensarci più
Lasciami la radio accesa
Lasciami cantare
E qualche cosa da mangiare
Servirà
Ed una notte piangesti
Guardando nel cielo
Mi disegnasti illusioni e possibilità
E la Cometa di Halley ferì il velo nero
Che immaginiamo nasconda la felicità
Eppure un tempo ridevi
E mostrandomi il cielo
Mi disegnasti illusioni e possibilità
E la Cometa di Halley squarciò il velo nero
Che immaginiamo nasconda la felicità
Eppure un tempo ridevi
E mostrando il cielo
Mi disegnavi illusioni e possibilità
E la Cometa di Halley squarciò il velo nero
Che immaginiamo nasconda la felicità
Io ti dico addio
Tu mi dici ciao
Io ti dico addio
Tu mi dici ciao
Io ti dico addio
Tu mi dici ciao

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