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Tv, Sorrisi e Canzoni: Alfonso Signori spiega le ragioni del suo abbandono nei panni di Direttore Responsabile

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2012-03-05

Il mese di febbraio si era concluso con una notizia relativa alle sorti professionali di Alfonso Signorini, in seguito alla notizia relativa alla fine del suo ruolo di Direttore Responsabile del settimanale più letto dagli italiani, Tv, Sorrisi e Canzoni (e l’approdo, al suo posto, di Aldo Vitali) ed in seguito ad alcune indiscrezioni che …

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Il mese di febbraio si era concluso con una notizia relativa alle sorti professionali di Alfonso Signorini, in seguito alla notizia relativa alla fine del suo ruolo di Direttore Responsabile del settimanale più letto dagli italiani, Tv, Sorrisi e Canzoni (e l’approdo, al suo posto, di Aldo Vitali) ed in seguito ad alcune indiscrezioni che lo vedevano a secco anche di programmi tv in casa Mediaset, dopo i flop dei suoi precedenti progetti.

Alle varie voci, questa volta ha voluto replicare il diretto interessato con un lungo editoriale nel quale spiega le ragioni di quella che in molti hanno definito come una “perdita” della direzione del celebre settimanale, rispondendo a tono anche alle vare chiacchiere diffuse soprattutto in rete.

Care lettrici, cari lettori, probabilmente lo avrete già saputo: ho deciso di rimettere il mio incarico di Direttore responsabile di Tv Sorrisi e Canzoni.

Inizia così il lungo editoriale nel quale Signorini elenca tutte le difficoltà, responsabilità incluse, derivanti dalla direzione di due importanti giornali (il secondo è Chi), fonti di grande stanchezza per lo stesso Alfonso, nonostante le soddisfazioni collezionate nei tre anni nel corso dei quali ha comunque “imparato ad amare Sorrisi e il suo mondo”.

Ecco, da un po’ di tempo questa stanchezza ho incominciato ad avvertirla. Io lo sostengo da sempre: quello che più conta nella mia vita non è il mio lavoro. Certo, il lavoro ogni giorno mi regala enormi soddisfazioni. Ma le gratificazioni autentiche sono altre. Le vere gioie sono avere il tempo di godersi un tramonto, di starsene in poltrona a leggere un buon libro, di ascoltare della buona musica, di godere della compagnia degli amici e dei propri cari,

scrive ancora Signorini, asserendo come tutto ciò appena elencato, negli ultimi tempi gli era ormai diventato impossibile.

Ho sacrificato tutto per il mio lavoro. O quasi. Ho perso per strada tanti sorrisi, qualche mano tesa alla ricerca di un aiuto, di una parola di conforto, perché inseguivo come un matto il tempo e gli impegni che si accumulavano inesorabili. Un giorno mi sono alzato e mi sono detto che quella non era più la vita che volevo per me.

E così, scrive, lo scorso giugno ha deciso di comunicare al suo Editore la volontà di lasciare Sorrisi. Eppure, in tanti hanno insinuato, senza evidentemente conoscere le vere ragioni, che in realtà questo cambio di ruolo (da Direttore Responsabile a Direttore Editoriale), altro non era che una sorta di “sconfitta”. A ciò, ha infine replicato Signorini nel suo editoriale:

A quanto pare certi giornalisti non concepiscono che un direttore possa lasciare un incarico pur tanto importante semplicemente per sua volontà. E che sia per giunta ben  contento di farlo. Io non appartengo alla categoria di quanti invecchiano inchiodati a una poltrona. Sono fiero di dire che per me la vita è un’altra. È quella che vi ho appena descritto. Quindi le chiacchiere degli idioti, perché questo è il loro nome, lasciamole al vento.

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