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Sanremo 2014: poco rock e molto flop

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2014-02-21

Fabio Fazio aveva più volte affermato che per Sanremo 2014 si sarebbe affidato alla contemporaneità e la bellezza. Ci è davvero riuscito? Questa nuova edizione è sicuramente rappresentata da un Festival che non decolla e fa acqua da tutte le parti. Fazio, ha portato Che tempo che fa sul palcoscenico del Teatro Ariston, dotato peraltro, …

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Fabio Fazio aveva più volte affermato che per Sanremo 2014 si sarebbe affidato alla contemporaneità e la bellezza. Ci è davvero riuscito? Questa nuova edizione è sicuramente rappresentata da un Festival che non decolla e fa acqua da tutte le parti. Fazio, ha portato Che tempo che fa sul palcoscenico del Teatro Ariston, dotato peraltro, di una scenografia che ricorda molto Il gioco dei nove condotto da Gerry Scotti, ricordate? Forzatamente radical chic, troppo tirato e preparato, facilmente attaccabile, specie di fronte agli imprevisti.

Gli ascolti sono in calo rispetto allo scorso anno, come è oggettivamente in calo tutta la “macchina”. Fabio Fazio, troppo precisino, troppo pignolo e poco simpatico. Manca di empatia, non arriva, almeno non a me. Anzi, quello che riesce ad arrivare è un uomo eternamente insoddisfatto dei ritardi e delle luci che non vengono puntate addosso a tizio e caio al momento giusto. Luciana Littizzetto, pensavo potesse risollevare le sorti di questo Festival, ed invece mi sbagliavo, anche in questo caso.

Ho trovato Lucianina stanca, svogliata, come se dovesse forzatamente scrivere un tema per raggiungere a stento la sufficienza. Ed anche le canzoni, a parte qualche attimo di innovazione che mi hanno regalato Riccardo Sinigallia, Giusy Ferreri, Renzo Rubino, Giuliano Palma e Perturbazione, per il resto ho notato calma piatta e, l’innovazione e la contemporaneità perdonatemi ma non credo potranno portarcela Renga, Ruggiero e Ron.

Ed intanto su Twitter, i commenti al veleno si sono sprecati contro Arisa e il suo momentaneo secondo posto, attribuendolo alla “rivincita delle racchie”. Gente, dovete rivedere molto presto il vostro concetto di “racchia”, ve ne prego. Inoltre, attribuire un buon primo posto a Francesco Renga solo perché, per molti appare belloccio, mi appare triste esattamente quando dare della “racchia” ad Arisa e, per ogni: “Renga al primo posto perché è bono” e “Al secondo posto una che fa Pippa di cognome?”, vi assicuro che la contemporaneità e l’innovazione vanno letteralmente a farsi benedire.

Un Festival decisamente poco rock e molto flop, non c’è altro da dire.

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