logo

Giovanni Floris su Freakonomics: “Originale, unico e avvincente, come Ballarò”. Per Bertolino, ispirazione per la prossima edizione di Glob

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2013-01-14

Qualche giorno fa vi avevamo parlato di Freakonomics – Le divertenti verità sulla crisi, il film documentario incentrato sulle teorie rivoluzionarie di Steven D. Levitt e Stephen J. Dubner, autori dell’omonimo bestseller di successo, l’evento The Space Extra e YAM112003, nelle sale The Space Cinema a partire da oggi e fino al prossimo 16 gennaio, …

article-post

Qualche giorno fa vi avevamo parlato di Freakonomics – Le divertenti verità sulla crisi, il film documentario incentrato sulle teorie rivoluzionarie di Steven D. Levitt e Stephen J. Dubner, autori dell’omonimo bestseller di successo, l’evento The Space Extra e YAM112003, nelle sale The Space Cinema a partire da oggi e fino al prossimo 16 gennaio, nell’ambito del quale prestavano le loro voci Enrico Bertolino e Giovanni Floris.

Proprio i due volti noti del piccolo schermo, al debutto al cinema della pellicola hanno voluto dire la loro. In merito, Floris, giornalista e conduttore del talk show politico Ballarò in onda ogni martedì in prima serata sulla terza rete di casa Rai ha commentato:

Freakonomics? Originale, unico e avvincente, come Ballarò! Ho accettato con piacere l’invito a doppiarlo. E’ un bel film, un documentario atipico e avvincente. Una novità assoluta. Sa parlare di economia e trascinarti, cosa piuttosto difficile. Freakonomics utilizza esempi semplici per spiegare fenomeni complessi, un po’ quello che facciamo a Ballarò!

Per Floris il giornalismo di Freakonomics è molto simile alla chiave di lettura dei fatti del suo programma. In merito ha dichiarato:

Facciamo domande che a volte possono sembrare strane o ingenue, perché mettiamo in dubbio concetti che passano per assoluti, facciamo del dubitare di tutto una disciplina, un metodo. Così fa anche Freakonomics. E usa l’ironia per il racconto: anche questo è un metodo che utilizziamo spesso.

E sul suo ruolo nei panni di doppiatore ha asserito:

Doppiare è stato divertente e difficile, ma soprattutto mi ha riportato un po’ ai tempi della radio, il mezzo dove mi sono formato e dove ho amato tanto lavorare.

Anche il comico e conduttore Bertolino, che nel documentario dà la voce all’economista Levitt, ha commentato l’evento dichiarando:

Mi ha incuriosito molto l’uso delle basi matematiche per dimostrare teorie, persino una liturgia come il sumo, in modo poco didattico o formale. Lo sforzo maggiore e’ stato tradurre espressioni idiomatiche, anche del dialetto americano, in frasi comprensibili, senza perdere di vista l’ironia: è la modalità più utile in un periodo in cui si parla solo di spread. Non e’ stato facile: e’ vero che Veltroni e’ riuscito a tradurre ‘Yes we can’, ma a Roma si dice ‘se po’ ffa’, e vuol dire esattamente il contrario.

In cinque anni di Glob su RaiTre, Bertolino ha fatto dell’analisi del linguaggio uno dei punti di forza del programma e chissà che Freakonomics non diventi uno spunto per la prossima edizione, attesa dopo la ‘sbornia’ di trasmissioni elettorali, forse in tre appuntamenti settimanali di seconda serata:

Dopo essere stati massacrati dal presenzialismo televisivo di persone che sono più contenitore che contenuti, cercheremo di tornare ai contenuti. In questi giorni ci stanno bombardando di informazione affinché non rimanga nulla: il pericolo che stiamo correndo è enorme, ormai non distinguiamo il televoto di Sanremo da una tribuna elettorale. Ma forse per quelli come me o Crozza, che facciamo ‘analisi comiche’, è un bene, altrimenti saremmo disoccupati. Insomma c’è da sperare che questo paese non migliori così tanto.

Potrebbe interessarti anche