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E’ morto Puccio Corona, volto onesto del giornalismo italiano

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2014-01-01

Di serio giornalismo fatto per bene, ne avremmo costantemente bisogno. Specie in questo periodo di informazione che arranca in maniera bislacca, confusa, talvolta troppo di parte e altre volte poco incisiva. Puccio Corona, fratello maggiore di Vittorio Corona e zio di Fabrizio e Federico, ha portato avanti per anni, un giornalismo elegante e di classe, …

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Di serio giornalismo fatto per bene, ne avremmo costantemente bisogno. Specie in questo periodo di informazione che arranca in maniera bislacca, confusa, talvolta troppo di parte e altre volte poco incisiva. Puccio Corona, fratello maggiore di Vittorio Corona e zio di Fabrizio e Federico, ha portato avanti per anni, un giornalismo elegante e di classe, che ha sempre segnato la sua carriera in maniera positiva, puntando più sullo stile che sulla notizia a tutti i costi.

Martedì pomeriggio Puccio Corona ha detto addio non solo al buon giornalismo, ma alla vita (terrena) intera. La notizia è stata diffusa da Paolo Giannantonio, amico e collega di Corona. Il giornalista aveva 71 anni e un lungo passato in Rai. Nato a Catania nel 1942 ha iniziato la carriera giovanissimo, scrivendo per il quotidiano dove lavorava anche il padre, La Sicilia. A soli 24 anni diventa giornalista professionista e inizia la sua collaborazione (lunghissima) con la Rai, occupandosi tra le altre cose di cronaca e sport oltre a collaborare con le testate del TG1 e del TG2.

Uno mattina, dal 1986 l’ha fatto entrare con un sorriso sincero nel cuore dei telespettatori conducendo il programma dal 1989 al 1994 e tornando nel 2001 insieme a Monica Leofreddi. Nel 2005, ha condotto su RaiDue Vivere il Mare, fino a quando nel 2007 ha deciso di andare in pensione. Ha condotto tra le altre cose anche Linea Blu, Speciale TG1, Tutto il calcio minuto per minuto ed è stato inviato speciale in Kosovo sempre per conto della Rai.

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