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The Voice of Italy: la prima puntata dai toni politicamente corretti premia il duo Carrà – Pelù

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-03-08

Ieri sera è andata in onda la prima puntata di The Voice of Italy, in onda su RaiDue, con i quattro vocal coach più attesi della storia: Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi e Piero Pelù. Molto bello il montaggio, a tratti un po’ lento in realtà, in alcuni punti avrei velocizzato/tagliato qualcosa, ma tutto sommato …

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Ieri sera è andata in onda la prima puntata di The Voice of Italy, in onda su RaiDue, con i quattro vocal coach più attesi della storia: Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi e Piero Pelù. Molto bello il montaggio, a tratti un po’ lento in realtà, in alcuni punti avrei velocizzato/tagliato qualcosa, ma tutto sommato funziona bene anche se in rare occasioni quasi ti annoiava, ma poi si riprendeva e passava anche la paura. Mi ha ricordato per certi versi i bellissimi montaggi che di tanto in tanto con mia enorme gioia guardo su Sky.

Ieri Blog Tivvù ha seguito il talent show su Twitter e sinceramente, ha scoperto che la cattiveria di certi VIP/addetti ai lavori o pseudo tali ha un inizio ma difficilmente si possono delineare i contorni di una fine. Le audizioni al buio secondo me sono una cosa geniale, in quanto, come scritto da qualsiasi parte, si viene coinvolti semplicemente dalla voce, da ciò che ti arriva tramite l’udito.

Su Twitter qualcuno scherzava: “Hanno scoperto la radio”, ed è verissimo, come è vero che nonostante la formula, qualcheduno ci è cascato sganciandosi e scivolando fuori, vedi Noemi che non ha scelto un ragazzo: “Perché non capivo se eri un uomo o una donna”. Sì, quindi? Grandissimo scivolone per la giovane coach, già apostrofata su Twitter come “ragazzotta”. Perché le sue misure non sono 90/60/90? Le audizioni al buio quindi non vi hanno proprio insegnato nulla e poi, avercene di tipe toste e decise come Noemi.

Per non parlare dell’omofobia latente e chiaramente spiattellata che ho letto sul social, cinguettii al veleno da personaggi dichiaratamente gay. Mi sono venuti i brividi mentre pensavo che certi addetti ai lavori, hanno un ruolo ben preciso e ne abusano offendendo. Mi è venuto da chiudere l’applicazione (così ho fatto) perché le offese gratuite si sprecavano e perché un taglio di capelli corto e qualche chilo in più per il “pubblico” di Twitter non si perdona. Però qualcosa mi hanno insegnato: “L’ignoranza è una malattia”, ed è vero, tristemente vero.

Tornando alla gara, grandissima rivelazione della serata Piero Pelù, sul tempo, ironico, pronto e divertentissimo mentre discute con Raffaella Carrà. Due mondi totalmente differenti non solo a confronto, ma anche funzionali e con un feeling immediato e inaspettato. Noemi un po’ acerba e, a parte lo “scivolone” si è comportata bene dando al programma quel tono fresco e giovane che sarebbe mancato se al suo posto ci fosse stato qualcuno con più anni di carriera alle spalle. Va benissimo così, e va benissimo che non stia lì a schiacciare freneticamente solo perché viene da un talent show. Sono finiti quei tempi, lei adesso, seduta in quella poltrona ricopre un altro ruolo, che qualcuno se lo ficcasse bene in testa.

Ho trovato invece Riccardo Cocciante un po’ sottotono, quasi disorientato, come se non capisse bene il suo ruolo. Di contro, ho apprezzato il suo modo di parlare e interagire sia con i coach che con i ragazzi, niente paroloni, niente storie provenienti dall’Accademia della Crusca, ma tutto molto chiaro e molto comprensibile. Ad un certo punto non ha riconosciuto una ragazza con la quale ha lavorato per un anno, ma anche questo ci può stare, ovvio però, che ci ha fatto sorridere. Per certi versi (rischierò il linciaggio, lo so) ho trovato il format leggermente buonista, ma può anche starci questo, solo perché siamo alla prima puntata, ovvio! Non possono essere sempre tutti bravissimi, tutti fantastici e tutti: “Ma perché non ho schiacciato?”.

Ogni tanto, qualche critica (positiva, ma anche no), ci poteva stare, credetemi, anche perché, il rischio di creare un prodotto trash al momento mi appare davvero ben lontano. Raffaella Carrà per il 99% degli italiani (ma non solo) è un monumento della TV; intoccabile, ed impossibile da criticare. Io, per dovere di cronaca, faccio parte di quello scarso 1% che invece crede abbia ormai dato tanto e debba un attimo ricomporsi, per il resto, non aggiungo altro, perché quando qualcuno non mi piace so essere cattiva (lo sapete), quindi mi fermo qui. Fabio Troiano… chi? Ah sì, l’attore, di, di… Va bene, torni pure a recitare, le faremo sapere.

Alla prossima!

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