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Striscia la notizia e le pensioni da 3700 euro dei politici

di Laura Errico

Pubblicato il 2010-11-21

Striscia la notizia, nella puntata andata in onda il 17 novembre, ha parlato delle (alte) pensioni che spettano ai politici, sottolineando la colossale differenza che c’è con quelle che percepiscono i cittadini comuni. Infatti i politici prendono pensioni molto alte (3700 euro al mese, ma c’è anche chi prende di  più) e ne hanno diritto dopo soli cinque …

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Striscia la notizia, nella puntata andata in onda il 17 novembre, ha parlato delle (alte) pensioni che spettano ai politici, sottolineando la colossale differenza che c’è con quelle che percepiscono i cittadini comuni.

Infatti i politici prendono pensioni molto alte (3700 euro al mese, ma c’è anche chi prende di  più) e ne hanno diritto dopo soli cinque anni di lavoro, mentre un individuo qualunque deve versare i contributi per molti più anni.

L’onorevole -perchè bisogna usare questo appellativo se siamo tutti uguali?- Antonio Borghesi (IDV) ha presentato una proposta per eliminare tale privilegio, ma ha ricevuto ben 500 voti contrari e dunque non è stato approvato nulla.

Nel momento in cui i lavoratori devono versare (i contributi, ndr) per 40 anni, per quale motivo un parlamentare dovrebbe con cinque anni prenderli (i tanti soldi della pensione, ndr)?!,

ha dichiarato Antonio Borghesi alle telecamere del tg satirico di Antonio Ricci, assicurando che si impegnerà anche in futuro per eliminare il vitalizio della classe politica.

Sono stati ascoltati anche altri politici, per capire il motivo per il quale si sono opposti alla proposta avanzata da Borghesi.

Alfonso Gianni ( ex parlamentare) ha affermato riguardo la sua pensione di 3700:

Non è tantissimo, ma meglio di un metalmeccanico.

Laura Ravetto (PDL) ha invece asserito, riferendosi alla possibilità di eliminare il vitalizio:

Io credo che adesso dobbiamo preoccuparci molto… di… portare avanti la situazione…

Anna Paola Concia, che fa parte del PD e che quindi, essendo il Partito Democratico di centrosinistra, dovrebbe stare dalla parte dei cittadini più deboli e dovrebbe lottare per eliminare le eccessive disuguaglianze economiche e le ingiustizie sociali, ha motivato il suo voto contrario, dicendo:

Ho votato contro perché era un provvedimento che era sbagliato. C’erano degli errori. Adesso bisogna fare una cosa più generale: bisogna ridurre il numero dei parlamentari.

Jean-Leonard Touadi (PD) ha giustificato la sua opposizione alla proposta, dicendo:

Non era una legge, era un ordine del giorno. Una materia del genere deve essere affrontata in modo organico, strutturale dentro una legge, non con un ordine del giorno,

e poi ha aggiunto che il vitalizio che spetta ai politici:

Non è un privilegio!

L’inviato gli ha fatto notare come i politici di Destra e Sinistra, che si criticano continuamente a vicenda, sono però sempre coalizzati quando vengono toccati i loro vantaggi:

Come mai quando si tratta di toccare i vostri privilegi votate uniti, Destra e Sinistra, Nord e Sud?

A questa domanda Jean-Leonard Touadi ha risposto:

Si devono toccare i privilegi.

I privilegi dei politici devono essere eliminati, però, quando la classe politica viene chiamata a votare per rimuovere i loro vantaggi, nessuno assume una posizione in modo tale che tutti i cittadini siano realmente uguali.

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