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Filippo Bisciglia, Temptation Island: “Soffrivo del morbo di Perthes, non ho camminato per due anni!”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2018-05-08

“Per un anno e mezzo, dai due anni in poi, non ho potuto muovere le gambe”. Filippo Bisciglia rivela in un’intervista a Uomini e donne magazine nel numero in edicola un particolare finora sconosciuto e drammatico della sua vita. Il conduttore di Temptation Island, infatti, ha confessato di aver sofferto da piccolo del morbo di …

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“Per un anno e mezzo, dai due anni in poi, non ho potuto muovere le gambe”. Filippo Bisciglia rivela in un’intervista a Uomini e donne magazine nel numero in edicola un particolare finora sconosciuto e drammatico della sua vita. Il conduttore di Temptation Island, infatti, ha confessato di aver sofferto da piccolo del morbo di Perthes, una malattia degenerativa che riduce l’uso degli arti inferiori, eccovi a seguire tutte le sue dichiarazioni.

Filippo Bisciglia: “Soffrivo del morbo di Perthes”

“Quando ero piccolo ero affetto dal morbo di Perthes. Non fu un periodo bellissimo della mia vita. Il morbo di Perthes è una malattia che causa una decalcificazione dell’anca e ti costringe a non camminare. Per un anno e mezzo, dai due anni in poi, non ho potuto muovere le gambe. Mi sentivo a disagio: una di quelle sensazioni che ti resta dentro per tutta la vita”, racconta Filippo Bisciglia.

Al settimanale il conduttore di Temptation Island spiega come è riuscito a guarire dalla malattia, merito di un dottore che lo sottopose a una terapia sperimentale: “Mia madre si affidò al Dottor Milella che stava sperimentando una nuova cura, molto più lunga, ma che mi avrebbe permesso di non rinunciare alle mie gambe”.

Filippo Bisciglia, il drammatico racconto

Filippo Bisciglia prosegue il suo racconto ringraziando il medico: “Fino all’inizio dell’adolescenza sono stato costretto ad andare tutte le settimane a fare i controlli. Poi mia madre buttò tutte le foto che mi ritraevano dai due ai cinque anni. Di quel periodo non ricordo nulla, solo il viso di questo dottore e un grande neo che aveva vicino al naso. Da allora decisi che avrei dovuto dare il massimo in tutte le cose”.

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