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Vero nome di Ariete: fratello transgender e significato della canzone di Sanremo 2023

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2023-02-07

Ariete a Sanremo 2023 con “Mare di guai”, canzone dedicata alla sua ex fidanzata. Il brano in gara è una ballad fresca e sentimentale con l’originale arrangiamento di Dario “Dardust” Faini.  Qual è il vero nome di Ariete e significato della canzone Il testo di “Mare di guai” è stato scritto da Ariete con il …

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Ariete a Sanremo 2023 con “Mare di guai”, canzone dedicata alla sua ex fidanzata. Il brano in gara è una ballad fresca e sentimentale con l’originale arrangiamento di Dario “Dardust” Faini. 

Qual è il vero nome di Ariete e significato della canzone

Il testo di “Mare di guai” è stato scritto da Ariete con il cantautore Calcutta. Arianna Del Giaccio (questo il suo vero nome) è considerata un’artista di riferimento della generazione Z e portavoce del “Bedroom pop”, ovvero la new wave dei nativi digitali.

Perché ha scelto questo nome d’arte? Intervistata da Sofia Viscardi ha confessato:

Non ci avevo pensato ma forse Ariete suona proprio bene: è il mio segno zodiacale, è abbastanza fresca come cosa.

“Mare di guai” è una canzone malinconica e riflessiva che racconta una relazione finita raccontata in un’ottica introspettiva, senza lasciarsi andare alla tristezza fine a se stessa. L’invito, anzi, è quello di reagire, di trovare la forza per risalire da un momento “no” e andare avanti senza mai abbassare la testa.

Il fratello transgender e il coming out

Ariete, in un’intervista rilasciata a Repubblica, ha parlato del percorso di transizione che ha affrontato suo fratello che oggi si chiama Gianmarco:

I miei genitori hanno dovuto dare la priorità a mio fratello piccolo che a 8/9 anni stava attraversando una situazione difficile ed è stata dura per tutti, lui per primo. Problemi di bipolarismo, anoressia, e la scoperta di essere trans.

Lo stimo, è la persona più onesta che conosco. Ha iniziato il suo percorso da piccolo e ne ha parlato subito coi miei, che lo stanno accompagnando nella transizione. Ha un nuovo nome, sta bene e a scuola è stato accolto con tenerezza. Tutti tranquilli. A parte qualche parente più tradizionalista che ancora non sa nulla.

Siamo due sopravvissuti, io alla mia solitudine lui al suo caos. Penso a cosa sia stato vedere tua sorella realizzarsi mentre tu sei nel mare mosso su una zattera. Il bello di avere soldi miei è potergli pagare una cosa importante o invitarlo a cena da me. Lo so fare, tornavo a casa da scuola e cucinavo io.

Ariete intervistata da SkyTG24 ha svelato perché a lei non piace il coming out:

Io sono una ragazza bisessuale a cui non piace il concetto di coming out. E ti spiego perché: parto dal presupposto che siamo tutti diversi, abbiamo stili di vita differenti, come del resto le nostre routine e anche i gusti musicali, solo per citare alcuni aspetti.

Perché io devo sentirmi “differente” solo perché amo una persona del mio stesso sesso? Cosa c’è di diverso in questo? Io non mi sono seduta a tavola con i miei genitori per raccontare del mio primo fidanzato. E non l’ho fatto neanche quando mi sono fidanzata con la mia prima ragazza.

C’è il rischio di togliere tutta la bellezza del rapporto che si sta costruendo con quella persona, che sia del proprio sesso o di un altro. Rispetto e supporto tutte le persone che sentono di voler fare coming out, assolutamente, ma allo stesso tempo voglio dire a tutti che non c’è nulla per cui ci si debba sentire diversi. L’amore è universale.

E su Vanity Fair ha aggiunto:

Per me è stato tutto naturale. Ho avuto la prima ragazza a quindici anni grazie a Twitter, che era il meet-up delle ragazze. Si usava l’hashtag #lesbiansquad e facevi i primi incontri. Il primo amore stava a Messina. Ho detto ai miei: ho la fidanzata in Sicilia, mi comprate il biglietto? E sono partita.

Per me è così: baciarsi, capirsi, è tutto diverso. Dopo tre anni di esperienze di qualsiasi tipo lo posso dire: stare con un ragazzo è come bere una tazza di latte. Ma con una ragazza è come se nel latte ci fosse sempre il miele. Dirsi “ho il ciclo” e sentirsi rispondere “a me arriva domani”. Aiutarsi nelle cose, farsi i capelli. C’è più feeling.

 

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