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Santoro contro i conduttori di talk show alternati: “Ormai siamo al Minculpop”

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-03-02

L’ipotesi di alternare i presentatori del talk show della Rai non poteva non suscitare reazioni. Per esempio, il deputato del Pd Giorgio Merlo sottolinea: La garanzia e la difesa del pluralismo in Rai non dovrebbero mai divenire elemento di scontro frontale tra le parti politiche. Ecco perché la proposta del senatore Butti avanzata in Commissione …

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Michele Santoro

L’ipotesi di alternare i presentatori del talk show della Rai non poteva non suscitare reazioni. Per esempio, il deputato del Pd Giorgio Merlo sottolinea:

La garanzia e la difesa del pluralismo in Rai non dovrebbero mai divenire elemento di scontro frontale tra le parti politiche. Ecco perché la proposta del senatore Butti avanzata in Commissione di Vigilanza non deve essere diretta contro qualcosa o qualcuno, ma porsi come solo obiettivo quello di salvaguardare spazi di reale pluralismo e libertà. Se ciò venisse a mancare, tutti si ridurrebbe solo alla volontà di addomesticare voci scomode all’interno della tv pubblica, confondendo vizi antichi e nuove regole.

Non poteva mancare, poi, il commento di Michele Santoro, conduttore di Annozero, indirettamente chiamato in causa dalla proposta di Butti.

Ormai siamo al Minculpop, con gerarchi che somigliano alle caricature dei fascisti. La maggioranza di governo ha schiacciato il servizio pubblico, subordinandolo agli interessi privati del Presidente del Consiglio, e adesso ha la pretesa di organizzare direttamente pure il palinsesto.

Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, rincara la dose e aggiunge.

Siamo ai tempi delle purghe dei peggiori regimi, il Partito delle Libertà vuole decapitare l’articolo 21 della Costituzione.

Questo è quanto scrive Alessio Butti, relatore della proposta tanto contestata, nella bozza presentata:

La Rai valuti l’opportunità dell’apertura di nuovi spazi di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale.

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