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Rosita Celentano VS Belen Rodriguez: “Mamme non prendete esempio da lei come madre”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-06-10

Certe volte mi chiedo perché la gente sia tanto interessata alla vita degli altri. Se ci rifletto giungo ad un paio di conclusioni, la prima, forse più scontata è che la loro vita è talmente vuota e priva di significato che per riempirla con qualcosa preferiscono occuparsi di quella degli altri. La seconda cosa che …

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Certe volte mi chiedo perché la gente sia tanto interessata alla vita degli altri. Se ci rifletto giungo ad un paio di conclusioni, la prima, forse più scontata è che la loro vita è talmente vuota e priva di significato che per riempirla con qualcosa preferiscono occuparsi di quella degli altri. La seconda cosa che mi viene da pensare, è che, la gente comune, quando legge le riviste e vede in televisione i personaggi famosi, sogna una vita come la loro e quindi, da persona normale, da casalinga, impiegata o quello che vuoi, non c’è assolutamente nulla di male. Sognare è sempre gratis, ma soprattutto non fa mai male a nessuno.

Quello che invece da sempre faccio fatica a comprendere è chi punta il dito, nei confronti di chiunque, famoso o meno. Anche se, devo ammettere, quando ad “alzare (simbolicamente) la voce”, è un personaggio famoso nei confronti di un altro, giudicandolo sulla sua vita privata, nonostante questa sia per il 90% dei casi spesso pubblica, mi viene sinceramente da pensare: “Ma a te, che ti frega?” seguito da: “Fate lo stesso lavoro (o quasi), forse certe dinamiche magari le puoi comprendere più di altri”. Ed invece a volte no,questo non accade.

Sappiamo bene che ormai, qualsiasi cosa faccia Belen Rodriguez, con o senza Stefano, con o senza Santiago, viene messa in piazza, come argomento di discussione e, nella maggior parte dei casi direttamente alla berlina, come se avessimo di fronte un mostro immane che distruggerà le menti altrui e tormenterà i sogni proibiti dei nostri fidanzati (forse è questo che alcune donne non accettano?). Di recente, Rosita Celentano sul suo profilo ufficiale di Twitter si è scagliata contro Belen, cinguettando: “Mamme NON prendete esempio da Belèn come madre. Tanto bella quanto ego riferita e incosciente che porta il suo povero neonato…  in prima fila alle sue sfilate. Non si fanno i figli x le copertine! Adesso almeno lo sguardo languido non incanta più..!”.

Ma saranno pure fattacci suoi? Ed infatti, qualcuno le ha chiesto: “Per questo non dovremmo considerarla una brava mamma ????”, lei di contro ha risposto: “Lo show business vende illusioni alla gente che poi si crede inferiore se non emula le bugie che vendono i personaggi…”.  Un’altra persona le ha quindi domandato: “Ma Belen sarà libera di fare quello che vuole?!!!!” per ricevere la più scontata delle risposte: “Certo. È io sarò libera di pensarla come mi pare..?!”. Scusami Rosita, non per farmi i fatti tuoi, ma “E io…” magari senza accento sulla “E”. Sì, lo so, maledetto iPhone, ma per fortuna abbiamo sempre la facoltà di poter rileggere quello che scriviamo. Ma proseguiamo, in quanto, la stessa persona di prima, a questo punto giustamente ribatte: “Assolutamente si ma le critiche vanno fatte in modo adeguato. In fondo e’ suo figlio e se lo cresce come vuole”, e lei, di contro, termina scrivendo il secondo incredibile luogo comune della storia dei luoghi comuni: “Chi fa questo mestiere ha delle responsabilità in più, dovrebbe dare il buon esempio…”.

Io credo che in primo luogo, che chi fa il mestiere di Belen (ma qualsiasi altro) sia assolutamente libero di fare quello che vuole fino a quando la sua libertà non intacca la mia o quella di qualsiasi altro essere umano. Ed in secondo luogo, non starò lì a scrivere le stupidaggini del tipo: “Brutta bestia l’invidia…” ed altre robe becere di questo livello, ma qualche volta, amerei follemente leggere della solidarietà femminile, così, giusto perché siamo donne e, a prescindere da quello che facciamo, se viene fatto con dignità, senza ledere, ferire e sporcare l’immagine di nessuno si è assolutamente, totalmente ed incredibilmente liberi di farlo. Ma forse è solo che: “Chi punta il dito a volte è il primo che ha paura di essere colpito”.

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