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Michele Bravi, inno all’amore: “L’omofobia è una bestemmia”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-05-17

Michele Bravi è tornato in Tv grazie a Maria De Filippi e ad Amici Speciali è già riuscito a toccare le corde più fragili con la sua delicatezza che riesce a trasmettere anche solo con uno sguardo. Il dolore è impresso su ogni piega del suo viso e fuoriesce dalla sua voce attraverso l’ultimo singolo …

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Michele Bravi è tornato in Tv grazie a Maria De Filippi e ad Amici Speciali è già riuscito a toccare le corde più fragili con la sua delicatezza che riesce a trasmettere anche solo con uno sguardo. Il dolore è impresso su ogni piega del suo viso e fuoriesce dalla sua voce attraverso l’ultimo singolo “La vita breve dei coriandoli”, presentato proprio sul palco del nuovo talent di Canale 5. Oggi, in occasione della Giornata internazionale contro l’Omotransfobia, Michele ha voluto aprire nuovamente il suo cuore per parlare di amore.

Michele Bravi, inno all’amore: la lettera

Michele Bravi già nel 2017, poco prima del Festival di Sanremo dichiarò la sua fluidità rivelando di essersi innamorato di un ragazzo. Oggi, con una lettera aperta è tornato a parlare di amore.

Lo ha fatto attraverso il racconto delle difficoltà incontrate nel suo percorso di accettazione, vissute sulla sua pelle e che lo hanno portato, con il tempo, alla sua attuale serenità.

Ho conosciuto l’amore nascondendo la testa tra le mani. Il momento in cui ho realizzato chi ero è stato anche il momento in cui ho iniziato a nascondermi. Il primo bacio, la prima volta a letto nudi sotto le coperte. Tanti nascondigli diversi.

Inizia così la lunga lettera di Bravi, fino alla lenta e graduale liberazione ed un messaggio importante rivolto a tutti coloro che stanno vivendo il suo stesso percorso:

L’omofobia non è un insulto alla sessualità, ma è una bestemmia contro la parola amare. Chi è pronto racconti l’amore senza vergogna. Chi ha bisogno di tempo si senta protetto. Il cambiamento del mondo avviene sempre attraverso gesti sottili. Parlare d’amore è uno di questi gesti. Perché l’amore non parla mai la lingua della paura.

A seguire la lettera aperta, inno all’amore, di Michele Bravi.

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