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La Corte d’Appello rigetta il ricorso della Rai contro Michele Santoro

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-04-09

Il ricorso della Rai contro Michele Santoro è stato giudicato inammissibile da parte della Corte d’Appello di Roma. La discussione in diritta del dibattimento tra Michele Santoro e l’azienda di viale Mazzini, invece, è stata fissata dalla Cassazione per l’8 giugno. La materia del contendere, per quanto riguarda la Cassazione, è il reintegro del conduttore …

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Michele Santoro

Il ricorso della Rai contro Michele Santoro è stato giudicato inammissibile da parte della Corte d’Appello di Roma.

La discussione in diritta del dibattimento tra Michele Santoro e l’azienda di viale Mazzini, invece, è stata fissata dalla Cassazione per l’8 giugno.

La materia del contendere, per quanto riguarda la Cassazione, è il reintegro del conduttore di Annozero, deciso in passato dal Tribunale del Lavoro, mentre il ricorso alla Corte d’Appello ha a che fare con la puntata di Annozero dello scorso 27 gennaio, quando il direttore generale della Rai Mauro Masi telefonò in diretta per esprimere il proprio dissenso nei confronti dei contenuti della trasmissione.

Nello specifico la puntata, che avrebbe parlato del caso Ruby (ma il dg telefonò all’inizio, quando ancora nulla era stato detto), fu presa in esame per la presunta violazione del Codice di autoregolamentazione in materia dei processi in televisione.

Tra l’altro, il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani spedì all’Agcom una lettera di segnalazione anche per la puntata del 20 gennaio.

La Rai, ha puntualizzato in una nota l’avvocato Domenico D’Amati, legale di Santoro,

aveva motivato la sua richiesta sostenendo che vi fosse pericolo di un intervento sanzionatorio dell’Agcom per i contenuti di alcune recenti puntate di Annozero. La Corte ha rilevato che il pregiudizio paventato dalla Rai non si pone come conseguenza diretta delle statuizioni di condanna presenti nella sentenza, le quali del resto hanno avuto continua esecuzione sin dall’emanazione della decisione di primo grado senza che si siano registrati pregiudizi lamentati attualmente dalla Rai.

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