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Com’è morto Andrea Purgatori? Dubbi sulle diagnosi: prime risposte da tac e autopsia

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-07-22

La nuova settimana potrebbe portare alle tanto attese prime risposte sulla morte di Andrea Purgatori. Cosa ha provocato il decesso del giornalista e conduttore tv? L’autopsia, preceduta da una tac, potrebbe sciogliere i dubbi della famiglia che intende conoscere tutta la verità su quanto accaduto. Andrea Purgatori, le cause della morte: scontro tra diagnosi Secondo …

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La nuova settimana potrebbe portare alle tanto attese prime risposte sulla morte di Andrea Purgatori. Cosa ha provocato il decesso del giornalista e conduttore tv? L’autopsia, preceduta da una tac, potrebbe sciogliere i dubbi della famiglia che intende conoscere tutta la verità su quanto accaduto.

Andrea Purgatori, le cause della morte: scontro tra diagnosi

Andrea Purgatori

Secondo quanto riporta Repubblica.it, martedì sarà eseguita una tac, mentre il giorno seguente l’autopsia che accerterà le condizioni fisiche ma soprattutto le cause della morte di Andrea Purgatori. Se ciò non dovesse bastare, la Procura avrebbe già preventivato una seconda consulenza tecnica.

Nel dettaglio, l’attenzione si concentrerà sulla presenza di metastasi (dove e a che stadio) e le possibili tracce di un’ischemia. Al momento la causa della morte di Purgatori sarebbe da ricercare in una pericardite settica. 

Gli accertamenti serviranno a dare le risposte cercate dai familiari del giornalista, i quali hanno chiesto nella denuncia di accertare eventuali errori nella diagnosi e nelle cure eseguite. 

Le tappe della vicenda

La vicenda si sarebbe consumata in tre mesi: il 24 aprile scorso Andrea Purgatori si recò in una clinica privata per eseguire alcuni controlli a causa di una spossatezza generale. Gli esami non furono buoni e fu eseguita una biopsia. La parola passa a una seconda clinica che all’inizio di maggio comunica la drammatica diagnosi: una forma tumorale diffusa in varie zone del corpo, ai polmoni e al cervello. Seguì una massiccia radioterapia eseguita in una terza clinica. 

Le condizioni del giornalista rimasero stabili fino a metà maggio, poi il peggioramento. A giugno, dopo una nuova tac nella prima clinica in cui si era recato ad aprile, emerge un referto inaspettato: nessuna traccia di metastasi al cervello, solo tracce di ischemie cerebrali. Un quadro confermato anche da un’ulteriore risonanza effettuata in altra struttura.

Le condizioni di Purgatori tuttavia peggiorano ancora fino al ricovero in un policlinico di Roma e qui viene confermata la prima diagnosi che sarebbe stata comunicata, secondo i familiari, da uno dei firmatari del referto emesso a inizio maggio con la prima drammatica diagnosi. Pochi giorni dopo è sopraggiunta la morte.

Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, a causare la morte del giornalista sarebbe stata un’infezione “che lo avrebbe colpito nel momento in cui era più debole”. L’autopsia a questo punto potrebbe essere utile a sciogliere molti dubbi.

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