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Truffa aggravata, Chiara Ferragni indagata per altri due casi: l’inchiesta si allarga

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-01-23

Dopo il caso del Pandoro Balocco, arrivano nuovi guai per Chiara Ferragni, indagata per truffa aggravata anche per altri due prodotti: la vendita delle uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi e la bambola Trudi. L’inchiesta della procura di Milano, dunque, si allarga sempre di più. Chiara Ferragni, nuovi guai in vista: l’indagine si …

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Dopo il caso del Pandoro Balocco, arrivano nuovi guai per Chiara Ferragni, indagata per truffa aggravata anche per altri due prodotti: la vendita delle uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi e la bambola Trudi. L’inchiesta della procura di Milano, dunque, si allarga sempre di più.

Chiara Ferragni, nuovi guai in vista: l’indagine si allarga

Chiara Ferragni

Nuove grane in vista per Chiara Ferragni. All’inchiesta vanno ad aggiungersi altri due casi, quello della vendita delle uova di Pasqua in collaborazione a Dolci Preziosi per il progetto benefico I Bambini della Fate e la bambola Trudi, realizzata con le fattezze della stessa influencer ed i cui proventi sarebbero dovuti essere destinati all’associazione americana contro il cyberbullismo e l’omofobia, Stomp Out Bullying.

Rispetto alle uova di Pasqua, anche queste inserite in un progetto benefico, avrebbero riguardato il periodo di febbraio 2021 e febbraio 2022 e miravano a sostenere l’associazione per minori affetti da autismo I Bambini delle Fate.

Il Fatto Quotidiano, che per primo aveva sollevato dei dubbi sull’azione benefica, ha sentito il presidente di Dolci Preziosi Franco Cannillo che in merito ha precisato:

Non c’è assolutamente nessuna correlazione tra le vendite delle uova e la donazione a I Bambini delle Fate. Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine. Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto.

Il cachet era di 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022. Poi Ferragni ha chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto.

L’imprenditrice avrebbe guadagnato dall’operazione un milione e 200 mila euro mentre l’associazione ha ricevuto da Dolci Preziosi una donazione di 36 mila euro. 

Ad intervenire è stato anche Franco Antonello, fondatore de I Bambini delle Fate, che ha spiegato:

Non siamo mai stati informati se venisse erogato un compenso a Ferragni per la sua partecipazione né tantomeno dell’entità economica dell’operazione gestita da Dolci Preziosi.

Non ho mai avuto alcun contatto con Chiara Ferragni, che però, in modo completamente separato dall’operazione uova, ci ha fatto pervenire un contributo di euro 40 mila e per questo posso solo ringraziarla.

C’è poi il caso della bambola Trudi realizzata a immagine e somiglianza di Chiara Ferragni e che ora rientra nelle indagini della procura di Milano. All’epoca del debutto, nel 2019, fu così introdotta:

Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp Out Bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore.

La bambola, firmata Trudi, era venduta al prezzo di 34,99 euro.

La TBS Crew in merito ha fatto sapere: 

I ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate al provider esterno che gestiva la piattaforma, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019.

Eppure la Ceo della no profit americana, contattata dal programma di Rete 4, Zona Bianca, ha spiazzato commentando:

Non abbiamo mai ricevuto una donazione. Non conosco questa donna.

Adesso spetterà alle indagini della Procura fare chiarezza sui tre casi che coinvolgono Chiara Ferragni, la quale si è già scusata in un video pubblico (in apertura). In una nota dei suoi legali, viene infine chiarito:

In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione, Chiara Ferragni, anche in qualità di amministratore delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti, a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto.

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