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Pride Month 2023, #29 Malika Ayane: “Le famiglie arcobaleno esistono!”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-06-29

Malika Ayane si merita di diritto un posto nella nostra ricca rassegna sul Pride Month 2023. La cantante è stata tra gli artisti che hanno marciato con le oltre 300 mila persone al MIlano Pride dei giorni scorsi.  Pride Month 2023, #29 Malika Ayane Proprio Malika Ayane, come riportato da Fanpage.it, ha spiegato cosa significhi …

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Malika Ayane si merita di diritto un posto nella nostra ricca rassegna sul Pride Month 2023. La cantante è stata tra gli artisti che hanno marciato con le oltre 300 mila persone al MIlano Pride dei giorni scorsi. 

Pride Month 2023, #29 Malika Ayane

Malika Ayane, Pride Month 2023

Proprio Malika Ayane, come riportato da Fanpage.it, ha spiegato cosa significhi sostenere il Pride:

La domanda da farsi è ‘perché non si dovrebbe sostenere il Pride’? 

Lei stessa ha spiegato di aver deciso di prendere parte all’evento non per lanciare un messaggio “ma anzi per aderire a quelli che sono i messaggi che porta questa Milano Pride”. Malika, dal canto suo, ha lasciato un alone di speranza:

Un cambiamento è già in corso, molto lento, molto faticoso, ma è in corso.

Il sostegno di Malika Ayane alla comunità LGBTQIA+ è di lunga data. Era il 2018 quando, in una lunga ed interessante intervista a Gay.it la cantante parlava anche di famiglie arcobaleno: 

Dire che le famiglie arcobaleno non esistono, è come dire: “non sono stato io!”. È assurdo, dichiarazioni a parte, che siamo ancora così indietro in materia di diritti civili. La cosa che mi fa più paura di questo periodo storico è che si fa finta di prendere posizioni, e che quando si prendono lo si fa nella maniera più comoda. Le famiglie esistono, ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, che poi la legge non le riconosca come tali non vuol dire che non esistano. 

E parlando ancora del Pride aveva svelato alcuni retroscena:

In realtà l’ho già fatto e in tempi non sospetti. Abitavo a Milano, in via Padova, e andai con mia figlia che era ancora nel passeggino assieme ad altre amiche. Ricordo che finii in una situazione assurda: da una parte alcune ragazze trans che conoscevo, perché tate di alcuni bambini della zona, e dall’altra dei sostenitori di Öcalan che ne proclamavano la liberazione. Era surreale come situazione, ma molto divertente. Se non fossi un disastro con gli aggettivi la descriverei come una situazione ‘felliniana’. Del Pride, festa a parte, ho un ricordo molto positivo e penso che sia davvero utile partecipare ad una manifestazione come questa, visto che non c’è ancora lo stesso trattamento per tutti gli esseri umani. Spesso, quando mia figlia ed io andiamo in giro per il mondo, ci piace vedere come viene vissuta, bonariamente parlando, l’omosessualità in quel Paese.

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