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Pride Month 2023, #10 Paola e Chiara: “I diritti LGBTQIA+ non si toccano!”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-06-10

C’è chi le definisce icone gay, chi icone LGBTQIA+. Paola e Chiara, oggi madrine del Roma Pride a distanza di 20 anni dalla loro ultima apparizione, sono le protagoniste del decimo giorno della nostra rassegna sul Pride Month 2023 (QUI tutti gli altri personaggi che ci hanno accompagnato ad oggi).  Pride Month 2023, #10 Paola …

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C’è chi le definisce icone gay, chi icone LGBTQIA+. Paola e Chiara, oggi madrine del Roma Pride a distanza di 20 anni dalla loro ultima apparizione, sono le protagoniste del decimo giorno della nostra rassegna sul Pride Month 2023 (QUI tutti gli altri personaggi che ci hanno accompagnato ad oggi). 

Pride Month 2023, #10 Paola e Chiara

Paola e Chiara, Pride Month 2023

La loro musica è sempre piaciuta alla comunità LGBTQIA+, e Paola e Chiara non possono che esserne orgogliose: “Sappiamo che la nostra musica piace molto alla comunità Lgbtq e siamo molto contente di questo. Siamo state felici di poter unire qualcosa di socialmente impegnato alla nostra musica”, affermarono a Rockol in occasione della loro precedente partecipazione al Pride.

In quella stessa circostanza avevano aggiunto:

Noi speriamo che questa non sia semplicemente una festa, ma qualcosa di più importante. Ci auguriamo che possa abbattere le barriere sociali e far sentire la gente più aperta nei confronti degli altri. È qualcosa che fa riflettere non solo sulla propria sessualità, ma anche sul fatto di essere tolleranti nei confronti di coloro che per inclinazione sessuale, religiosa o politica sono diversi da noi.

Alla vigilia del Roma Pride 2023, eccole tornare – con tanto di catfight con Arisa, che al contrario ha deciso di fare un passo indietro dopo le sue esternazioni sulla comunità e sulla Meloni, e forse è meglio così – e le loro idee sembrano essere più che chiare. In conferenza stampa le sorelle Iezzi hanno dichiarato:

Ognuno ha i propri tempi ma i diritti conquistati sono acquisiti, nella vita non si torna indietro.

Paola Iezzi si è poi concentrata sul vero significato di Pride:

Pride significa essere orgogliosi di ciò che si è, il primo punto è l’accettazione. Ci si guarda allo specchio a un certo punto della vita e ci si accetta e ama in ogni piccolo anfratto della propria personalità, cercando di cambiare ciò che non ci piace e accettando quello che per noi va bene. Il Pride è bello proprio per questa presa di coscienza di ciò che si è e gridarlo alle persone in piazza: inondare la città con l’amore e l’orgoglio di ciò che si è è una cosa bellissima, una delle manifestazioni più belle che si possano fare.

Ringraziamo la comunità lgbtq+ per la forza e il coraggio, l’atteggiamento e il fatto di essere resilienti anche in posti spesso non aperti a tutte le sfumature arcobaleno: sono un’ispirazione costante per noi e questo invito al RomaPride è il coronamento di un vero e proprio sogno.

C’è intanto chi le ha tacciate di ipocrisia tirando fuori vecchie frasi e strumentalizzandole ad hoc. Non è la loro ipocrisia a brillare, è la vostra infelicità. 

A tal proposito le due sorelle hanno posto l’accento proprio sul loro passato e che qualcuno ha voluto rispolverare in difesa di Arisa (“minacciata dagli integralisti arcobaleno” cit., ndr):

Noi abbiamo aperto il primo Pride nel 2001 a Milano quando eravamo veramente quattro gatti ed essere pro-community non era ‘fancy’ come oggi, ma il legame è nato da subito, quasi inconscio. Purtroppo chi non ha subito l’esser messo da parte, il non venire accettato o l’essere snobbato non può capire davvero, per questo vi ringrazieremo sempre per la forza incredibile e l’energia che trasmettete al mondo.

Seppur a distanza, anche noi ci uniamo, oggi più che mai, alla ‘queeresistenza’ alla quale sarà dedicata la grande parata del Pride di quest’anno nella Capitale.

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