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Pif, dalla TV al cinema: “La soddisfazione più grande è stata girare a Palermo senza pagare il pizzo”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-11-20

C’era una volta Pierfrancesco Diliberto, detto comunemente Pif. Il creativo fanciullo nasce a Palermo nel 1972 e incomincia a muovere i primi passi come cameramen nella casa di produzione del padre. Successivamente, nel 1994 si trasferisce a Londra dove oltre a fare un corso per videomaker impara l’inglese. Nel 2001 partecipa ad un concorso Mediaset …

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C’era una volta Pierfrancesco Diliberto, detto comunemente Pif. Il creativo fanciullo nasce a Palermo nel 1972 e incomincia a muovere i primi passi come cameramen nella casa di produzione del padre. Successivamente, nel 1994 si trasferisce a Londra dove oltre a fare un corso per videomaker impara l’inglese. Nel 2001 partecipa ad un concorso Mediaset per diventare un autore televisivo e, da lì conosce Davide Parenti che lo arruola prima come autore e di seguito come Iena. Nel 2007 Pif, “trasloca” su MTV conducendo con estremo successo Il Testimone, che diventa di lì a breve un programma cult.

Questo in breve Pif, il ragazzo (o forse è meglio scrivere l’uomo) creativo, pieno di idee e passione, con dentro il calore della calda Sicilia e l’occhio vigile nei confronti di una realtà cruda, ma costantemente bisognosa di soccorsi. Ecco perché, quando un produttore gli ha proposto di fare un film il suo sogno si è avverato dirigendo il suo primo film, La mafia uccide solo d’estate. Attraverso le pagine di Sorrisi e Canzoni TV di questa settimana, Pif racconta: “Mario Gianani mi ha cercato su consiglio di Saverio Costanzo (figlio di Maurizio e ottimo registra, ndB), che mi aveva visto su MTV”.

“L’idea era di raccontare la mafia attraverso gli occhi di un bambino, Arturo: vuole capire e si mette a fare domande che imbarazzano i genitori, rassegnati ad accettare quella realtà”, ha raccontato spiegando in sintesi di cosa parla il suo film e, Pierfrancesco gli anni dell’uccisione del generale Dalla Chiesa e la strage di Capaci e via D’Amelio se li ricorda bene: “A scuola avevamo un giornalino e io ritagliavo gli articoli di cronaca nera. Ma mentre Arturo vuole fare il giornalista, io sono cresciuto dietro la telecamera”.

Pif si ritiene molto soddisfatto del risultato, tanto da esclamare: “La soddisfazione più grande è stata girare a Palermo senza pagare il pizzo a nessuno”.

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