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Il caso di Chico Forti sbarca a Mistero: condannato all’ergastolo da innocente? – VIDEO

di Francesca Tordo

Pubblicato il 2013-03-07

Tra i servizi di ieri andati in onda nel corso della trasmissione Mistero, oltre a quello relativo alla misteriosa morte di Michael Jackson, abbiamo assistito anche al servizio sul caso Chico Forti, realizzato a cura dell’inviata della trasmissione Nicole Pelizzari. All’inizio del 1998, Enrico Forti, detto Chico, ha 39 anni e vive in lussuoso quartiere …

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Tra i servizi di ieri andati in onda nel corso della trasmissione Mistero, oltre a quello relativo alla misteriosa morte di Michael Jackson, abbiamo assistito anche al servizio sul caso Chico Forti, realizzato a cura dell’inviata della trasmissione Nicole Pelizzari. All’inizio del 1998, Enrico Forti, detto Chico, ha 39 anni e vive in lussuoso quartiere di Miami, dopo essersi trasferito da Trento. La sua è una vita intensa e ricca di soddisfazioni anche sul piano lavorativo oltre che personale. Nel giro di qualche settimana, la sua vita è destinata a cambiare completamente: il 20 febbraio Chico viene arrestato con gravissime accuse a suo carico: frode, circonvenzione di incapace ed omicidio.

Ma facciamo un passo indietro: era il 1990, e Chico vinceva ben 86 milioni in gettoni d’oro nel corso della trasmissione TeleMike. Dopo quella vittoria, Chico decise di investire la bella somma di denaro e fare il grande salto trasferendosi in America; a Miami nel giro di pochi anni Forti fa la sua fortuna in ambito lavorativo diventando produttore televisivo dopo essere stato conduttore di un programma di sport estremi. Soldi, lusso ma anche amore in seguito al matrimonio con una modella americana e la nascita di tre figli. La fortuna, però, ad un certo punto gli va contro.

Il 23 luglio del 1997 viene ritrovato morto Andrew Cunan, presunto killer di Gianni Versace. Forti fiutato il business, affitta la casa per farla visitare a curiosi e turisti; rilascia delle interviste nelle quali dichiara che la tesi del suicidio per lui altro non è che una messinscena. Solo apparentemente, per lui, la houseboat rappresenta un business, ma l’incubo è dietro l’angolo. La svolta nella vita di Chico arriva con la conoscenza di Thomas Knott che va a vivere nello stesso complesso residenziale di Forti. Il legale di Chico, più tardi dirà di non aver mai incontrato Knott ma di aver saputo il suo passato da delinquente incallito, ed anche quando conobbe Forti continuò a truffare molte altre persone tra cui Anthony Pike, proprietario di un albergo a Ibiza frequentato dal jet-set internazionale e che ha aveva intenzione di vendere.

I due si erano conosciuti qualche anno prima quando il primo era stato ospite nel suo albergo; Knott lo presentò a Forti illustrandogli la possibile vendita del suo albergo. Uno dei figli di Pike, Dale, dopo aver perso il suo lavoro torna a Miami ed Anthony chiese a Forti di accoglierlo ed aiutarlo in ambito lavorativo. Il giorno del suo arrivo, andò Chico a prenderlo in aeroporto; il suo aereo però subì un ritardo di un’ora. Dopo il suo arrivo, Pike avrebbe chiesto a Forti di accompagnarlo in un parcheggio di un ristorante a Key Biscayne, dove un uomo lo avrebbe portato con sé. Il giorno seguente, il cadavere di Dave Pike fu trovato in un bosco nei pressi di una spiaggia, dopo essere stato sparato da due colpi di pistola.

Nel frattempo, Forti si reca a New York per un incontro d’affari con il padre della vittima, ovviamente non trovandolo; ritorna a Miami e va dalla polizia dove gli comunicano dell’uccisione del ragazzo e della scomparsa non vera del padre per vedere la sua reazione. Chico dichiara di non aver mai incontrato Dale.

Secondo l’accusa, Forti avrebbe tentato di comprare l’albergo sottocosto da Anthony Pike e visto che il figlio avrebbe rappresentato un ostacolo, lo avrebbe fatto uccidere.

Inizialmente, Chico fu incarcerato con la sola accusa di frode, tornando poi libero su cauzione ma con l’ombra dell’accusa di concorso in omicidio. Intanto, le indagini sull’omicidio di Dale continuano: unico legame con Forti sembra essere qualche residuo di sabbia proveniente dalla stessa spiaggia dove è stato commesso il delitto, sul gancio di traino della sua automobile dopo 45 giorni. L’arma del delitto non è mai stata ritrovata anche se sembra compatibile con un’arma acquistata da Knott qualche mese prima che Forti conoscesse Pike e pagata usando la carta di credito di Forti.

Nessun testimone oculare né tracce di Dna incastrerebbero Forti, eppure, il 15 giugno del 2000 Forti viene considerato colpevole dell’omicidio e condannato all’ergastolo. A seguire, le parole dello stesso Chico, che nel corso degli anni non ha mai smesso di urlare la sua innocenza. Tanti gli appelli da parte di nomi noti, da Fiorello a Jovanotti. Sul web, è stata realizzata una petizione in favore della sua libertà, oltre al sito internet e ad una pagina Facebook. Per non dimenticare la storia di Chico Forti.

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