logo

Emis Killa istiga al femminicidio? Il messaggio del rapper su Facebook dopo le polemiche

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2016-10-21

Il femminicidio è uno dei temi delicati degli ultimi anni in Italia. Dall’inizio del 2016 e fino allo scorso giugno, sono quasi 60 le donne uccise in Italia dal partner o dall’ex fidanzato che non riusciva a darsi pace per la fine della sua relazione. Dati allarmanti che hanno acceso i riflettori dei media denunciando …

article-post

Il femminicidio è uno dei temi delicati degli ultimi anni in Italia. Dall’inizio del 2016 e fino allo scorso giugno, sono quasi 60 le donne uccise in Italia dal partner o dall’ex fidanzato che non riusciva a darsi pace per la fine della sua relazione. Dati allarmanti che hanno acceso i riflettori dei media denunciando ufficialmente i soprusi a carico di ragazze, madri e figlie che spesso vivono nel silenzio la propria condizione di disagio e violenza, almeno fino alla terribile tragedia di cui sono vittime. In un contesto di così elevata tensione, cosa c’entra il rapper ed ex vocal coach di The Voice, Emis Killa? Il giovane di Vimercate è finito nel vortice della polemica per via di una sua canzone male interpretata che, secondo i meno attenti inneggerebbe al femminicidio.

Emis Killa, polemica sulla sua canzone “3 messaggi in segreteria”, il post su Facebook

Emis Killa istiga al femminicidio? La polemica è servita. Con la sua canzone dal titolo 3 messaggi in segreteria, Emis Killa avrebbe sollevato un (inutile) polverone. Possibile che un rapper abbia espresso tutto il suo lato “rude” contro le donne? Possibile che lo abbia fatto un giovanissimo e seguitissimo artista molto amato anche dalle ragazzine? Il dubbio è inevitabile, ma in realtà basta ascoltare bene la canzone e dare la giusta importanza al testo per comprendere che, in fondo, si tratta di una denuncia contro la piaga del femminicidio. Realizzata in modo artistico, velato ma allo stesso tempo forte. Perché è così che deve arrivare.

Il rapper è stato inaspettatamente (ma forse neanche tanto) colpito dalle critiche, al punto da essere dovuto intervenire sui social con un lungo post. “In questi giorni sta andando tutto bene, gli instore procedono e il disco sta piacendo molto, però sta succedendo anche altro. Si parla di “3 messaggi in segreteria”, e certi lo fanno come se istigasse alla violenza sulle donne. In questa canzone racconto di un ragazzo che perde la testa per la ex fidanzata e decide di ammazzarla. Lo racconto dal punto di vista, malato, di chi ammazza”, scrive Emis.

“E’ il mio modo per sensibilizzare e denunciare il femminicidio. Ho scelto un metodo brusco, diretto, cattivo, e soprattutto in prima persona, perché so che è il più efficace e mi appartiene, e infatti si sta alzando un polverone, che è quello che mi aspettavo, per poter porre l’attenzione su uno degli aspetti più brutti di questa società. Come artista è mio privilegio e mio compito raccontare storie e far pensare chi mi ascolta”, ha proseguito il rapper.

“Ho corso di proposito il rischio di essere frainteso perché il mio richiamo alla riflessione e alla consapevolezza non passasse inosservato, e l’ho fatto coi modi e le parole che sono mie”, ha spiegato Emis Killa. Il rapper, come ha raccontato nel suo lungo post Facebook, già nel corso della conferenza stampa aveva spiegato ai giornalisti lo spirito del suo pezzo, il quale era stato naturalmente ben compreso. “Spero che un brano così forte spinga soprattutto i più giovani e chi ignora questi fatti a farsi due domande e a non ignorarli”, è l’augurio del rapper in chiusura del suo post in cui ha sottolineato l’amore ed il rispetto per l’universo femminile.

Potrebbe interessarti anche