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Agon Channel: i concorrenti di My Bodyguard difendono la produzione e negano le accuse di Lanzi

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2014-12-30

Da circa un mese sul canale 33 del digitale terrestre sono cominciate le trasmissioni di Agon Channel, la tv albanese ma che trasmette in lingua italiana, al centro delle polemiche proprio negli ultimi giorni non solo per l’improvviso addio di Antonio Caprarica, direttore delle news, anche della denuncia gravissima di un concorrente del reality My …

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Da circa un mese sul canale 33 del digitale terrestre sono cominciate le trasmissioni di Agon Channel, la tv albanese ma che trasmette in lingua italiana, al centro delle polemiche proprio negli ultimi giorni non solo per l’improvviso addio di Antonio Caprarica, direttore delle news, anche della denuncia gravissima di un concorrente del reality My Bodyguard, condotto da Maddalena Corvaglia. In entrambi i casi sia Caprarica che Alessio Lanzi (questo il nome dell’ex partecipante al programma) avevano evidenziato gravi problemi all’interno della produzione di Agon Channel ed in particolare nell’ultima denuncia Lanzi aveva svelato di aver ricevuto delle minacce di morte, annunciando per tale ragione l’intenzione di sporgere denuncia.

Lanzi, ex concorrente di My Bodyguard, aveva raccontato la triste esperienza ad Agon Channel sul quotidiano Libero e, anche se non è giunta la replica diretta della tv albanese non è tardata ad arrivare quella da parte degli altri concorrenti del programma condotto dall’ex velina Maddalena Corvaglia, i quali sono subito schierati in difesa dell’intera produzione, contestando le parole di Lanzi e respingendo le sue accuse: “Lanzi ha detto solo una serie di falsità”, hanno detto i concorrenti in un documento da loro firmato nel quale si negano anche le minacce di morte a carico dell’ex concorrente.

“E’ falso che Alessio Lanzi sia stato minacciato di morte dal nostro istruttore Antonio”, hanno dichiarato i partecipanti di My Bodyguard, aggiungendo che “non ci sono mai stati episodi di minacce nella residenza dei concorrenti, tantomeno attraverso armi da fuoco”. Gli stessi hanno poi diffidato Alessio Lanzi dal chiamarli a “testimoni di fatti che non sono avvenuti come lui racconta” e si riservano ogni azione legale a tutela dei loro diritti, in quanto lo ritengono “responsabile di qualsiasi danno morale, materiale o d’immagine che ne potrebbe derivare”.

A differenza di quanto raccontato da Lanzi, i restanti concorrenti del programma hanno invece tenuto a sottolineare l’eccellente lavoro e la professionalità dell’intera produzione, asserendo di sentirsi onorati per l’esperienza televisiva a loro offerta da Agon Channel. Una replica, quella giunta dai concorrenti di My Bodyguard, che dovrebbe così mettere a tacere le gravi accuse e denunce avanzate da Lanzi.

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