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Young Signorino risponde al suo ex manager: “Ero una marionetta e sono stato in coma per davvero!”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2018-10-10

“Mi sono sentito una marionetta, e loro erano il mio Geppetto”. Young Signorino, il trapper più controverso del panorama musicale italiano, vuota il sacco rispondendo all’ex manager Karkadan che lo ha accusato di aver inventato un sacco di bugie sul suo conto per creare il personaggio. Tutto è nato quando l’artista di Cesena ha reso …

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“Mi sono sentito una marionetta, e loro erano il mio Geppetto”. Young Signorino, il trapper più controverso del panorama musicale italiano, vuota il sacco rispondendo all’ex manager Karkadan che lo ha accusato di aver inventato un sacco di bugie sul suo conto per creare il personaggio. Tutto è nato quando l’artista di Cesena ha reso noto sui social di essersi sposato, e in quell’occasione ha dichiarato: “Per rispetto di mia moglie mi sento di smentire la faccenda ‘Young Signorino ha un figlio’. Sono stato obbligato a dire/fare certe cose”.

La replica di Young Signorino

A quel punto Karkadan, nome d’arte di Sabri Jemel, ha fatto sapere a Il fatto quotidiano: “Nessuno gli ha mai detto cosa dire. Ha inventato tutto lui, così come la cosa del coma, della clinica psichiatrica, di Satana […] Lui ha mentito sulla sua vita, ma se lui mentiva io dovevo romanzarla al meglio. Non potevo smentire un mio artista e dire ‘no, non è così’”.

Raggiunto dalla stessa testata, è Young Signorino (all’anagrafe Paolo Caputo) a dare la sua versione dei fatti, a partire dalla neo moglie Jessica che lo avrebbe aiutato ad allontanarsi dal suo team e dalle droghe, che non toccherebbe più da mesi (“Mi rendevano scemo con gli stupefacenti perché sapevano che era il mio punto debole: non è vero che mi hanno aiutato a uscirne, tutt’altro”) fino alla verità sul coma e sul ricovero in clinica psichiatrica.

La verità sul coma

“Non mi sono inventato un bel niente: ho i referti, e magari un giorno li pubblicherò. Nel 2016 sono entrato in coma e ho fatto quattro mesi di psichiatria. Appena finito quel percorso sono arrivato a Milano, ma la situazione che mi circondava non mi piaceva e allora sono tornato a Cesena. Lì ho avuto ancora problemi con le sostanze stupefacenti e allora ho cominciato un percorso di sei mesi al Sert, il servizio per le tossicodipendenze, che ho interrotto per tornare a fare musica a Milano, inseguendo il mio sogno”, ha commentato Young Signorino.

Il trapper nelle Stories di Instagram ha continuato a dire la sua rivolgendo insulti all’ex manager e sventolando banconote al grido di: “Che bello non dover dividere i guadagni delle date con nessuno”.

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