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Sanremo 2013, i Giovani: Il Cile, “Le parole non servono più” – TESTO e VIDEO

di Federico Lanza

Pubblicato il 2013-02-12

Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, è anche lui tra i Giovani artisti pronto a salire sull’ambito palcoscenico dell’Ariston in occasione della 63esima edizione del Festival di Sanremo. Pur essendo di fatto nella categoria Giovani, il cantante 31enne di Arezzo ha già alle spalle l’uscita di un disco che ha registrato un grande successo di …

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Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, è anche lui tra i Giovani artisti pronto a salire sull’ambito palcoscenico dell’Ariston in occasione della 63esima edizione del Festival di Sanremo. Pur essendo di fatto nella categoria Giovani, il cantante 31enne di Arezzo ha già alle spalle l’uscita di un disco che ha registrato un grande successo di pubblico e critica, dal titolo eloquente Siamo morti a vent’anni, oltre che la collaborazione con i Club Dogo in Tutto ciò che ho. A Sanremo, invece, si presenta con un brano autobiografico, Le parole non servono più, di Cilembrini – Presentini – Cilembrini, di cui come sempre vi proponiamo in basso video e testo.

Il brano sanremese, come spiegato da Il Cile sulle pagine del settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni, rappresenta “La fotografia dell’addio a una ragazza che mi ha toccato l’anima e il cuore”. Sul sito web del settimanale, ha spiegato ulteriormente il suo brano: “È la fotografia di una memoria dolce e amara, il breve addio a una ragazza importante per me. Una ragazza che mi ha toccato le corde dell’anima e del cuore. E allora succede di lasciarsi con il ricordo che brucia e un dolore che purifica, in qualche modo. Musicalmente è un tempo un po’ da valzer, è una canzone semplice ma sembra nata per essere suonata da un’orchestra”.

La sua musica si ispira in particolare ai celebri cantautori italiani, nonostante abbia trascorso l’adolescenza a Londra, a suon di Oasis e beat pop. Il portafortuna che porterà sul palco, sarà il suo tatuaggio, “Omnia munda mundis”, “Tutto è puro ai puri di cuore”, frase molto significativa per Il Cile.

Dopo Sanremo? “Continuerò a scrivere canzoni per me e perché no, anche per altri. L’unica cosa che so fare è scrivere pezzi”. E chissà, magari tra questi pezzi ci sarà anche qualcosa per Emma Marrone.

Le parole non servono più

Idi di giugno e poesia cerebrale
ti regalo aforismi da mercato rionale
sei una Barbie sfregiata da una felicità parziale
aiutata da flute di champagne
le tue lacrime lisce
arrotate nei bagni
di locali alla moda dove perdi mutande
chissà se mantieni la testa al suo posto
oppure la doni alla iena di turno

Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi

Luna furtiva che brilli nel cielo
arrivale addosso e stendi il tuo velo
sulle case stregate dagli universitari
dille che mi manca e che negli alveari
alle quattro di notte
per i vicoli stretti
compri veleni e non compri confetti
il miele scompare in un accento straniero
e al risveglio il fondo del pozzo è più nero

Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi

Bastimenti di giorni corrosi
masticando gli avanzi di noi
quante stelle annegate in bicchieri
posso darti ogni dramma che vuoi
cataclismi di attimi sparsi
la dinamica resta così
siamo solo destini impigliati
siamo martiri del nostro vivere

Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te sono come spettri.

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