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“Reality” di Matteo Garrone: quando sfuma il confine fra realtà e finzione

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-01-08

Tra i più abili registi italiani, sicuramente non si può lasciare in disparte Matteo Garrone, le cui abilità spiccano in ogni sua pellicola. Non per nulla molte delle opere più acclamate portano la sua firma: Dogman e Gomorra ne sono due esempi tangibili. E inoltre premiato anche quest’anno alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia …

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Tra i più abili registi italiani, sicuramente non si può lasciare in disparte Matteo Garrone, le cui abilità spiccano in ogni sua pellicola. Non per nulla molte delle opere più acclamate portano la sua firma: Dogman e Gomorra ne sono due esempi tangibili. E inoltre premiato anche quest’anno alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con “Io Capitano”. Un film in cui ha dimostrato ancora una volta la sua genialità.  

Tornando un po’ indietro nel tempo, però, possiamo affermare che oltre alla bravura lo ha sempre accompagnato una buona dose di coraggio, e forse è proprio questo l’ingrediente segreto del suo successo.  

Per esempio, fu uno dei primi italiani a mettere nero su bianco la finzione dei reality show e le tragiche conseguenze che possono esserci se questo non viene considerato effettivamente quello che è, ossia un gioco dal vivo: “Reality”. Una pellicola basata da una storia vera.  

Reality: fra realtà e immaginazione 

“Reality” è un film potente e toccante in grado di esplorare il desiderio umano di celebrità e successo. Basato su una storia vera, offre una rappresentazione realistica e coinvolgente di un uomo che perde se stesso nella ricerca della fama televisiva. 

Nel 2001, un uomo italiano di nome Enzo che divenne ossessionato dalla fama e l’opportunità di sfondare programma del Grande Fratello. La sua storia divenne un esempio straziante di come la linea tra realtà e finzione possa sfumare nella società contemporanea, in cui la cultura dei reality show è onnipresente. 

La regia di Garrone dà vita a un racconto che lascia uno spettatore in riflessione. Il parallelo tra il mondo dei reality show e delle esperienze online è un elemento di attualità che rende il film ancora più rilevante oggi.  

Il regista invita a riflettere ed esaminare il modo in cui cerchiamo l’approvazione e la celebrità nelle nostre vite, e ci ricorda l’importanza di mantenere un legame sano con la realtà. Garrone ha creato un’opera che mette in luce il potere e i pericoli della ricerca della celebrità, lasciando un’impronta indelebile nella storia del cinema italiano. 

La trama di “Reality” 

“Reality” segue la storia di Luciano, interpretato magistralmente da Aniello Arena, un pescivendolo napoletano che vive una vita normale, ma è afflitto da un sogno irresistibile: diventare una star della televisione. La scintilla scatta quando partecipa a un provino per il reality show italiano “Grande Fratello 

La trama si sviluppa quando Luciano, incuriosito dalla prospettiva di diventare una celebrità, decide di intensificare i suoi sforzi per ottenere un posto nel reality show. Il film segue il suo percorso in modo crudo e onesto, mettendo in evidenza le sfide e le insidie che si presentano lungo la strada. 

La narrazione mette in scena la crescente ossessione di Luciano per il mondo televisivo e la sua fuga dalla realtà quotidiana. Man mano che il protagonista si allontana sempre di più dalla sua vita reale e dai suoi cari, il pubblico è spettatore della graduale perdita di sé e dell’ossessione per la fama. 

La sua ricerca disperata per il successo si trasforma in un’ossessione che mina la sua stessa esistenza. 

Garrone mostra una profonda comprensione della psicologia del protagonista, e il pubblico non può fare a meno di empatizzare con la sua lotta per realizzare il suo sogno.

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