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Pride Month 2023, #27 Ema Stokholma dà voce alla tematica lesbica: “Importante affrontarla grazie al cinema”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-06-27

Ema Stokholma è la nuova protagonista della nostra rassegna sul Pride Month 2023 nella quale abbiamo voluto dar voce a coloro che con la propria arte o semplicemente con la forza della parola si battono nella lotta a sostegno della comunità LGBTQIA+, sempre più messa alla prova, soprattutto dall’attuale governo. Pride Month 2023, #27 Ema …

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Ema Stokholma è la nuova protagonista della nostra rassegna sul Pride Month 2023 nella quale abbiamo voluto dar voce a coloro che con la propria arte o semplicemente con la forza della parola si battono nella lotta a sostegno della comunità LGBTQIA+, sempre più messa alla prova, soprattutto dall’attuale governo.

Pride Month 2023, #27 Ema Stokholma

Ema Stokholma, Pride Month 2023

Di recente Ema Stokholma è stata il volto di Immaginaria 2023, International Film Festival of Lesbians and Other Rebellious Women e che è coinciso con l’inizio della Settimana della Visibilità Lesbica.

In un’intervista riportata da Il Sole 24 Ore, Ema ha voluto sensibilizzare proprio sulla tematica:

Potremmo riuscirci solo continuando a fare e organizzare questi eventi. Secondo me ce la faremo, però non bisogna mollare.

È molto importante affrontare la tematica grazie all’arte, perché poi il cinema è arte. Il cinema è divulgazione ed è fondamentale educare e informare le nuove generazioni anche grazie a questi eventi.

Nonostante la situazione politica attuale con il governo Meloni non proprio dalla parte della comunità rainbow, Ema Stokholma ha voluto comunque esprimere un certo ottimismo:

Ogni Paese ha i suoi pro e i suoi contro. C’è una realtà poi bellissima che si crea nonostante delle chiusure mentali, anche in Italia, come questa [Immaginaria]. Credo che ci sarà sempre bisogno di affrontare queste tematiche e di far sentire la propria voce.

Nel 2021 Ema presentò il singolo Ménage à trois ed in merito disse:

Lo definirei un brano per sfilare! E per sfilare intendo su un carro: voglio andare ai Gay Pride e sentire il mio pezzo. Ho un bellissimo rapporto con il mondo LGBTQ+, il primo che mi ha accolto quando sono arrivata in Italia.

Ero giovane, avevo 16 anni e facevo la modella. Non avevo mai visto un Gay Pride e il ragazzo che lavorava con me, in agenzia, mi ci ha portato per la prima volta. È lì che ho imparato la parola “orgoglio” e l’ho fatta mia. Mi sono sentita subito accolta.

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