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Nathalie Giannitrapani: “Sono finiti i tempi in cui dovevo vendermi i dischi da sola”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-12-03

“Finalmente non dovrò più andare in giro nei bar e nei locali di Roma a suonare, tirandomi dietro i pacchi dei miei dischi per provare a venderli”. A una decina di giorni dal successo a X Factor, Nathalie Giannitrapani sta piano piano assaggiando il sapore e le fragranze del successo. E così, prima di addentrarsi …

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Nathalie Giannitrapani

“Finalmente non dovrò più andare in giro nei bar e nei locali di Roma a suonare, tirandomi dietro i pacchi dei miei dischi per provare a venderli”.

A una decina di giorni dal successo a X Factor, Nathalie Giannitrapani sta piano piano assaggiando il sapore e le fragranze del successo. E così, prima di addentrarsi nella giungla di contratti, concerti e fatica, ecco il momento di ringraziare chi merita e fare il punto sulla propria situazione di cantante, di donna, di concorrente di un talent show.

Devo molto ai miei genitori, grazie ai quali parlo e scrivo perfettamente in francese e in inglese. Mia madre, infatti, è belga, mentre mio padre è siciliano ma ha vissuto a Tunisi. Una bella coppia multietnica che mi ha consentito di dedicarmi a ciò che amo di più, cioè la musica.

Prosegue Nathalie:

Ho iniziato a studiare canto relativamente tardi, avevo 14 anni. Per la finalissima ho scommesso su di me, scegliendo non un brano famoso, ma una mia canzone inedita. Ho creduto nelle mie possibilità e in effetti il risultato mi ha dato ragione. Per il mio futuro di cantautrice, sarebbe bastata l’opportunità di presentare in tv una mia canzone, davanti a milioni di spettatori. La vittoria, invece, è andata al di là di ogni mia immaginazione.

Per quanto riguarda il futuro:

Ora dovrò discutere a lungo con la casa discografica che pubblicherà il mio primo album. Nel cassetto ho decine di brani inediti scritti negli anni, ai quali tengo molto. E pensare che fino a poco tempo fa i dischi dovevo vendermeli da sola.

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