logo

Festival di Sanremo 2012, i Testi: Samuele Bersani, “Un Pallone”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2012-02-14

Dopo 12 anni di assenza, torna sul palcoscenico dell’Ariston, in occasione della 62esima edizione del Festival di Sanremo, Samuele Bersani con il brano da lui scritto, “Un Pallone”. La sua passata partecipazione alla kermesse canora, fu per lui molto importante, non solo per il quinto posto conquistato con il brano “Replay” ma anche per l’assegnazione …

article-post

Dopo 12 anni di assenza, torna sul palcoscenico dell’Ariston, in occasione della 62esima edizione del Festival di Sanremo, Samuele Bersani con il brano da lui scritto, “Un Pallone”. La sua passata partecipazione alla kermesse canora, fu per lui molto importante, non solo per il quinto posto conquistato con il brano “Replay” ma anche per l’assegnazione del Premio della Critica. Quel momento, viene oggi ricordato con dallo stesso cantautore che, sulle pagine del Tv, Sorrisi e Canzoni ha commentato: “Andai a quel Festival con molta incoscienza, ma a essere sinceri ci vado anche questa volta con lo stesso spirito”.

Il brano che presenterà nell’edizione 2012 del Festival, ha un testo che contiene numerosi richiami all’attuale situazione che stiamo vivendo e agli incerti equilibri del nostro Paese. Spiega in merito: “Un pallone che rotola perché in questo momento siamo un po’ sgonfi se non addirittura bucati. C’è però una chiave di speranza ed è nella musica. Avevo voglia di far ascoltare il più possibile questa canzone e allora quale platea migliore del Festival?”.

Nella serata dei duetti internazionali di giovedì sera, Bersani sarà affiancato dal grande Goran Bregovic, esibendosi in “My Sweet Romagna”, la versione inglese della celebre “Romagna Mia”, in omaggio alla sua terra. Nella serata di venerdì, invece, si farà affiancare da Paolo Rossi.

Dopo la gallery, il testo della canzone che Samuele Bersani porterà al Festival di Sanremo 2012.

Un pallone

Un pallone rubato
E’ dovuto passare
Dalla noia di un prato all’inglese
A un asfalto che fu Garibaldi a donare,
Dalle scarpe di Messi
Alle scarpe ignoranti,
A una rabbia calciata di punta che
Lo fa volare più in alto dei santi
Un pallone bloccato
Fra gli uccelli su un tetto
Finge di essere un uovo malato
In attesa soltanto di un colpo di becco
Per poter scivolare
E cadere dal bordo
Basterebbe una semplice pioggia però
Anche il cielo deve esser d’accordo
Ci vuole molto coraggio a rotolare
Giù
in un contesto vigliacco che non si
muove più
E a mantenere la calma adesso
Per non sentirsi un pallone perso
Ci vuole molto coraggio a ricercare
La Felicità in un miraggio che presto
Svanirà
E a mantenere la calma adesso
Per non sentirsi un pallone perso
Un pallone scappato
Sa rubare la scena
Alle ruote dei camion in mezzo alla
Strada
Per caso lo sfiorano appena
Quando gli manca un metro
A una lunga discesa,
Una scheggia di vetro lo ferma perché
E’ contraria alla libera impresa
Un pallone bucato
Non è più di nessuno
Anzi viene scansato da tutti i bambini
E lasciato a ingiallire nel fumo
Dei rifiuti bruciati
Sotto ai fuochi di agosto
Come se fosse giusto un destino così
Arrivando alla fine di un corso
Ci vuole molto coraggio a rotolare
Giù
in un contesto vigliacco che non si
muove più
E a mantenere la calma adesso
Per non sentirsi un pallone perso
Ci vuole molto coraggio a rimanere
Qui
in un ambiente malato in cui è sempre
lunedì
E a mantenere la calma adesso
Per non sentirsi un pallone perso
Ci vuole molto coraggio a rotolare
Giù
in un contesto vigliacco che non si
muove più
E a mantenere la calma adesso
Per non sentirsi un pallone perso
Ci vuole molto coraggio a ricercare
la felicità
in un miraggio che presto svanirà
E a mantenere la calma adesso
Per non sentirsi un pallone perso

>>Clicca qui per leggere gli altri testi<<

Potrebbe interessarti anche