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Festival di Sanremo 2012, i Testi: Eugenio Finardi, “E tu lo chiami Dio”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2012-02-14

Per Eugenio Finardi, uno dei classici nomi della musica italiana, la sua partecipazione alla 62esima edizione del Festival di Sanremo sarà la terza, dopo essere salito sul palco dell’Ariston nel 1985 e nel 1999. Quest’anno, tuttavia, Finardi si presenterà come cantante, editore e produttore indipendente di se stesso. La sua presenza al Festival, non è …

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Per Eugenio Finardi, uno dei classici nomi della musica italiana, la sua partecipazione alla 62esima edizione del Festival di Sanremo sarà la terza, dopo essere salito sul palco dell’Ariston nel 1985 e nel 1999. Quest’anno, tuttavia, Finardi si presenterà come cantante, editore e produttore indipendente di se stesso.

La sua presenza al Festival, non è del tutto voluta, come spiega lo stesso cantautore sulle pagine del Tv, Sorrisi e Canzoni: il pezzo, infatti, che vanta la firma di Roberta Di Lorenzo, doveva essere cantato dalla stessa autrice. Racconta in merito Finardi: “Morandi a cui avevo mandato un cd di presentazione del brano interpretato da me, mi ha detto “devi farla tu””.

Il brano in questione si intitola “E tu lo chiami Dio”, una canzone impegnativa che, come spiega il cantante, “affronta il tema della spiritualità come bisogno fondamentale dell’uomo. E anche tanti non credenti, come sono io, si interrogano molto spesso su Dio”.

Nella serata dei duetti internazionali del giovedì, Finardi canterà insieme a Noah sulle note di “Surrender”, la versione inglese della celebre “Torna a Surriento”, mentre nella serata del venerdì lo ritroveremo insieme a Peppe Servillo.

Dopo la gallery, il testo della canzone che Finardi porterà al Festival di Sanremo 2012.

E tu lo chiami Dio

Vorrei volare ma non posso,
E resto fermo qua
Su questo piano che si chiama terra
Ma la terra si ferma…
Appena mi rendo conto
Di avere perso la metà del tempo
E quello che mi resta è di trovare un senso
Ma tu, sembri ridere di me,
Sembri ridere di me…
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io non sono come te…
Ma conosco l’amore
Io, io che ho visto come te
Dritto in faccia il dolore..
Vorrei volare ma non posso
e spingermi più in là
Adesso che si fa silenzio attorno
Ma il silenzio mi parla…
Devo combattere con le mie lacrime,
mica con una poesia
E non c’è ordine nei letti d’ospedale
Come in una fotografia rivedo
dritta sulle spalle la mia figura..
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io non sono come te…
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io non sono come te…
Ma conosco l’amore
Io, che ho visto come te
Dritto in faccia il dolore..
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io, io sono come te…

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