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Dal caso di Sarah Scazzi a quello di Maricica Hahaianu: quando si vogliono fare le indagini e i processi in tv

di Laura Errico

Pubblicato il 2010-10-24

La televisione sembra che voglia arrogarsi il compito di fare le indagini e i processi dei fatti di cronaca. Questa è’ la sensazione che si percepisce in questi giorni. Infatti è sufficiente fare un po’ di zapping che ci si ritrova sempre a sentir parlare dello stesso argomento: l’omicidio di Sarah Scazzi. I processi mediatici sono causa non solo di …

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La televisione sembra che voglia arrogarsi il compito di fare le indagini e i processi dei fatti di cronaca. Questa è’ la sensazione che si percepisce in questi giorni. Infatti è sufficiente fare un po’ di zapping che ci si ritrova sempre a sentir parlare dello stesso argomento: l’omicidio di Sarah Scazzi.

I processi mediatici sono causa non solo di una morbosità e di un’intromissione ossessiva ed eccessiva nella vita delle persone, direttamente o indirettamente, coinvolte nel caso (basti tener presente quanti giornalisti si accalcano ogni giorno davanti all’abitazione di Michele Misseri), ma soprattutto diffondono informazioni parziali, semplici sospetti, tesi da verificare, facendo maturare nel pubblico da casa un’opinione sbagliata. Ad esempio nel caso di Sarah Scazzi si è soliti sentire persone che condannano Sabrina, la madre della ragazza, Michele Misseri, prima che si concludano le indagini e che le persone competenti abbiano detto realmente come si sono svolti i fatti e in che misura c’entrano i vari indagati. In questo modo viene creato il “mostro”, l’ “orco”, l’ “assassino” ancor prima che le indagini abbiano portato alla soluzione definitiva del caso.

L’altro fatto di cronaca che è diventato un caso mediatico è quello dell’infermiera romena Maricica Hahaianu, morta in seguito ad una caduta a terra causata da Alessio Burtone. Dopo L’Arena di Massimo Giletti anche Bruno Vespa ha trattato il caso, inserendolo in una puntata di Porta a Porta andata in onda il 21 ottobre e dedicata al discorso più generale della giustizia.

Nella puntata il conduttore parla del fatto di cronaca con una palese superficialità. Dapprima mostra il video del litigio tra Maricica ed Alessio, facendo vedere, però, soltanto il momento finale, tralasciando così un segmento importante del video, ossia quello in cui si vede che è la donna che insegue il ragazzo (Parlando del video, mi vengono in mente tutte le volte che i vari telegiornali hanno parlato del caso e hanno sempre mostrato soltanto il momento in cui il ragazzo dà la manata alla donna e non tutto ciò che avviene prima. Dopo aver notato questa cosa mi sono ripetutamente posta una domanda: come mai un tg, che ha il compito di raccontare la realtà in modo imparziale ed oggettivo, mostra invece soltanto un segmento di tutto il video?).  Poi il conduttore rimanda in onda il video a rallentatore, per farlo vedere meglio e lo commenta, ma spiegandolo, non vede, o finge di non vedere, vari schiaffi che la donna dà al ragazzo, cosa che gli viene fatta notare. Inoltre il giornalista non è ben informato sui fatti e neanche sulla Costituzione. Ma come vuole fare i processi mediatici senza essere adeguatamente informato? Infatti afferma che Alessio è colpevole del reato di omissione di soccorso, ma l’avvocato di Maricica asserisce che secondo la Costituzione italiana tale reato va imputato solo ai terzi, cioè alle persone che hanno visto Maricica a terra e non hanno fatto nulla. Inoltre  asserisce che Alessio ha sferrato un pungo violento a Maricica, ma l’avvocato gli riferisce che  secondo l’autopsia Alessio le ha dato una manata, non un pugno. L’ultima perla di Bruno Vespa è quando, dopo che l’avvocato di Alessio gli ha detto che è sbagliato fare un processo in tv, perchè per fare correttamente un processo bisogna valutare tutti gli elementi e non solo quelli divulgati dal piccolo schermo e che soprattutto lui non può riferire tanti particolari sulla vicenda a favore del suo assistito, asserisce che a lui non gli importa nulla del processo. Ma se non gli interessa, perchè lo fa?

Insomma le persone che lavorano in tv dovrebbero capire che non è compito loro fare le indagini e i processi, semplicemente perchè non sono addetti a fare ciò e soprattutto poichè si rischia di condannare mediaticamente una persona, basandosi soltanto su informazioni diffuse in modo parziale. Se non riusciranno a capire ciò, speriamo almeno che sarà chiaro alle persone da casa.

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