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Chi è Elly Schlein, nuova segretaria del Partito Democratico: il coming out da Daria Bignardi

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2023-02-27

Elly Schlein ha vinto le primarie PD diventando la nuova segretaria del Partito Democratico. Sconfitto l’altro candidato Stefano Bonaccini che ha anticipato l’esito ammettendo la sconfitta: “Un applauso a Elly Schlein, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito”.  Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico La …

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Elly Schlein ha vinto le primarie PD diventando la nuova segretaria del Partito Democratico. Sconfitto l’altro candidato Stefano Bonaccini che ha anticipato l’esito ammettendo la sconfitta: “Un applauso a Elly Schlein, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito”. 

Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico

La deputata democratica è al 53,8%, contro il 46,3% di Stefano Bonaccini che tra gli iscritti aveva invece raggiunto il 52,8% a fronte del 34,8% della sfidante. Un dato clamoroso perché è la prima volta che il voto dei gazebo, al quale partecipa anche chi non ha la tessera Pd, ribalta quello degli iscritti al partito.

Elly Schlein ha subito espresso la sua gioia affermando che il partito è in piena salute: “Il partito è vivo, avrà una linea chiara”. “Anche questa volta non ci hanno visto arrivare”, ha aggiunto ironicamente.

Poi ha continuato:

Non dobbiamo tradire questa fiducia. Mi hanno colpito tanto le donne di più di cento anni che sono andate a votare per me e che hanno detto che erano novanta anni che aspettavano di votare per una segretaria.

L’obiettivo è mettere al centro il contrasto ad ogni disuguaglianza e precarietà. Saremo un problema per il governo Meloni, saremo qui.

Daremo un contributo a organizzare le opposizioni a difesa dei poveri, contro un governo che li colpisce, saremo a difesa della scuola pubblica nel momento in cui il governo tace davanti a una aggressione squadrista. Staremo a fare e barricate contro ogni taglio alla sanità.

Chi è la deputata democratica

In una recente intervista al Corriere della Sera, la Schlein ha spiegato così il suo nome: “Elly è un soprannome. Porto i nomi delle due nonne. Purtroppo non le ho mai conosciute, e non volevo far torto a nessuna. La nonna fiorentina, Elena; e la nonna di origine lituana, Ethel”. 

Poi ha anche svelato l’origine del suo cognome, ebraica: “La versione originaria è Schleyen, semplificata quando il nonno emigrò a New York in cerca di fortuna. Cambiò anche nome: era Herschel, divenne Harry”.

Sul palco che ha chiuso la campagna elettorale del Pd, Elly Schlein ha precisato: 

C’è una bella differenza tra il dirsi femminili e femministe, se decidi di non difendere i diritti delle donne, a partire da quelli sul proprio corpo. Sì, sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna.

Chiaro riferimento al tormentone della leader di Fratelli d’Italia Meloni:

Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre.

Il 20 settembre il quotidiano britannico The Guardian l’aveva definita “la stella nascente della sinistra italiana”, paragonandola alla deputata Alexandria Ocasio-Cortez, nata nel Bronx 32 anni fa (compirà 33 anni il 13 ottobre). 

Elly Schlein invece è nata a Lugano 37 anni fa, ma le similitudini con la Ocasio Cortez in effetti ci sono: anche lei è femminista, progressista ed ecologista, appassionata alla politica e con qualche record in questo campo. 

Proprio come Ocasio-Cortez, che a 29 anni è diventata la donna più giovane ad essere eletta come parlamentare nella Storia americana, anche la Schlein a solo 29 anni è diventata europarlamentare. 

E alle ultime amministrative è stata la più votata della storia regionale, diventando la vicepresidente dell’Emilia Romagna. Come Ocasio-Cortez, sue sono le deleghe al contrasto alle diseguaglianze e alla transizione ecologica.

I genitori e la vita privata di Elly Schlein

Elly Schlein è figlia di accademici: la madre è Maria Paola Viviani, docente di diritto pubblico comparato e il padre politologo, Melvin, è americano. 

Dopo il liceo frequentato a Lugano si trasferisce a Bologna per studiare prima al Dams e poi Giurisprudenza.

Prima di laurearsi nel 2008, diventa volontaria alla campagna elettorale del futuro presidente degli Stati Uniti Barack Obama contro John McCain, esperienza che rifarà anche nella successiva ricandidatura di Obama nel 2012. 

Vicina a Beppe Civati, nel 2014 viene eletta al Parlamento europeo con 54.802 preferenze, dove entra a far parte anche della Commissione per la parità di genere.

Dopo aver lasciato il PD per divergenze con Matteo Renzi, insieme a Beppe Civati lancia Possibile che diventerà partito nel 2016. 

Dal 2020 guida la lista Coraggiosa ed è eletta nell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia Romagna e diventa assessora al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica. 

Il coming out

Sostenitrice anche dei diritti Lgbtq+, nel 2020 in un’intervista a Daria Bignardi durante L’Assedio ha fatto coming out:

Ho amato molti uomini e ho amato molte donne. In questo momento sto con una ragazza e sono felice finché mi sopporta…

Intervistata da Aldo Cazzullo che le domandava se avesse mai pensato alla maternità, ha risposto che non avrebbe parlato della compagna, perché “non è un personaggio pubblico”.

 

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