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Che tempo che fa, ospiti del sabato: Riccardo Muti, Giorgio Faletti, Stefano Bollani, Massimo Gramellini, Luca Mercalli

di Simona Cocola

Pubblicato il 2010-11-14

Puntata all’insegna del buon umore, regalato dagli ospiti illustri di Fabio Fazio: artisti in ambiti diversi, ma con un denominatore comune che è quello della simpatia. Alle notizie climatiche di Luca Mercalli, il quale prevede pioggia di diversa intensità sull’Italia, ma sole sulle isole, segue la presentazione dell’ultima incisione del jazzista, pianista e compositore Stefano …

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Puntata all’insegna del buon umore, regalato dagli ospiti illustri di Fabio Fazio: artisti in ambiti diversi, ma con un denominatore comune che è quello della simpatia.

Alle notizie climatiche di Luca Mercalli, il quale prevede pioggia di diversa intensità sull’Italia, ma sole sulle isole, segue la presentazione dell’ultima incisione del jazzista, pianista e compositore Stefano Bollani, realizzata con la prestigiosa e antica Gewandhaus Orchestra di Lipsia, sotto la direzione del Maestro Riccardo Chailly. Bollani, che allieta il pubblico di Che tempo che fa con un’esecuzione dal vivo di un medley di temi gershwiniani, ha venduto 30 mila copie del suo ultimo lavoro in un mese in Italia.

L’attore Giorgio Faletti, in veste di scrittore, da quando nel 2002 ha esordito con il libro Io uccido, non si è più fermato. L’ultimo romanzo, di cui narra la trama in puntata, si intitola Appunti di un venditore di donne, ed è un nuovo thriller. Ambientato a Milano, il protagonista, narratore del libro, Bravo, dopo essere stato evirato per uno sgarro, decide di iniziare a procurare prostitute a ricchi clienti. “Credo di poter dire – spiega Faletti – che per Bravo è una forma di rivalsa mercificare le donne in quel modo”. Un giorno però Bravo incontra Carla, anche lei prostituta, e tutto sembra cambiare nella sua vita: “È anche una storia d’amore e una storia, forse, dell’amore” afferma lo scrittore.

Prima volta del Maestro Riccardo Muti nello studio di Che tempo che fa. Dietro un’apparente rigidezza, dovuta probabilmente al ruolo che riveste di direttore d’orchestra, Muti espone la propria autobiografia, Prima la Musica, poi le parole, con grande ironia. Con oltre 50 anni di carriera alle spalle il Maestro racconta, anche attraverso episodi divertenti, la vita che ha vissuto dalla Napoli del 1941 all’incontro con la musica: “Io penso di aver dedicato [..] soprattutto a Verdi un particolare amore, anche perché trovo che l’universalità di Verdi nasca proprio dalle radici italiche” dichiara. Attualmente Riccardo Muti è direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra, del Teatro dell’Opera di Roma e direttore onorario dell’Orchestra Sinfonica di Filadelfia. Inoltre, è stato direttore musicale del Maggio musicale fiorentino, del Teatro alla Scala di Milano e dal 2004 dirige l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini .

Tra le cinque notizie indimenticabili di questa settimana, curate dal vicedirettore de La Stampa Massimo Gramellini, una in particolare fa riflettere amaramente. Si tratta della storia vera di Enrichetto, 55 anni, ma con un cuore di bambino – come ricorda Gramellini -, che è stato arrestato ad Asti l’estate scorsa, per guida di bicicletta in stato di ebbrezza. Non ci sarebbero parole da aggiungere a questa triste vicenda, se non quelle del vicedirettore, che si augura che: “Le leggi smettano di essere il trastullo dei potenti e la trappola dei semplici”.

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