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Che malattia aveva Ezio Bosso? Il cancro che lo ha prematuramente ucciso

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-05-15

Il genio creativo di Ezio Bosso ci ha detto prematuramente addio ad appena 48 anni, ucciso da un male misterioso. Quale era, quindi, la terribile malattia che ha paralizzato i muscoli del compositore rendendoli – di fatto – incontrollabili? Ezio Bosso, malattia: qual era il suo misterioso male? Il male che ha ucciso Ezio Bosso …

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Il genio creativo di Ezio Bosso ci ha detto prematuramente addio ad appena 48 anni, ucciso da un male misterioso. Quale era, quindi, la terribile malattia che ha paralizzato i muscoli del compositore rendendoli – di fatto – incontrollabili?

Ezio Bosso, malattia: qual era il suo misterioso male?

Il male che ha ucciso Ezio Bosso è molto simile alla Sla. Si tratta di una malattia autoimmune che con il passare del tempo lo ha paralizzato. “Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso. Ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare abbastanza alla musica”, diceva solamente qualche mese fa.

Tutto ha avuto inizio nel 2011 quando il compositore si è sottoposto ad un delicatissimo intervento per l’asportazione di un tumore alla testa. Durante l’operazione, i medici riscontrarono questa malattia neurogenerativa scambiata, in principio, per sclerosi laterale amiotrofica.

La malattia di Ezio Bosso aveva colpito i motoneuroni, ovvero i neuroni localizzati all’interno del sistema nervoso centrale che servono per trasmette il segnale di controllo dei muscoli. “Ho una malattia, non sono malato”, ha sempre precisato durante gli anni non abbandonando mai la musica: “Se far star bene me, spero che faccia star bene anche chi mi ascolta”, raccontava a Rolling Stone nel 2016.

Il cancro lo ha ucciso

UPDATE: Secondo il Corriere della Sera, ad uccidere Ezio Bosso sarebbe stato il cancro:

A portarselo via il cancro con cui conviveva da molti anni e che lo costringeva a lunghi periodi di sosta per le terapie. Ad acuire il quadro clinico la malattia neurodegenerativa che l’aveva costretto in carrozzella.

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