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Carlo Conti parla del padre scomparso: “Giocando con Leonardo Pieraccioni mi sono accorto che non c’era!”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2018-01-14

Carlo Conti è tanto amato dal pubblico TV ma della sua vita privata si è sempre saputo molto poco. Il conduttore toscano, parlando con Il Corriere della Sera, ha avuto modo di ricordare il padre e di commuoversi tanto. L’uomo è morto quando lui aveva appena 18 mesi e quindi non ricorda nulla dei suoi …

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Carlo Conti è tanto amato dal pubblico TV ma della sua vita privata si è sempre saputo molto poco. Il conduttore toscano, parlando con Il Corriere della Sera, ha avuto modo di ricordare il padre e di commuoversi tanto. L’uomo è morto quando lui aveva appena 18 mesi e quindi non ricorda nulla dei suoi tratti somatici oppure della sua voce. L’ex speaker radiofonico ha avuto modo anche di parlare di Lolette, sua madre che l’ha cresciuto senza una lira ma con tantissima dignità.

Carlo Conti si confessa: la madre Lolette, la forza di continuare

Cosa è accaduto quando Carlo Conti ha perso il padre? “Mamma Lolette mi fece da madre ma soprattutto da padre. Non aveva una lira: aveva speso tutto in cure sperimentali, inutili. Avrebbe potuto gettarsi dalla finestra con me in braccio”, racconta al Corriere della Sera. Poi invece ha trovato la forza di rialzarsi e ricominciare: “tornata a casa dal funerale, trovò nella cassetta della posta 500 lire. Si convinse che le avesse messe santa Rita. Trovò nella fede la forza di continuare”.

Durante la guerra, la mamma di Carlo Conti aveva preso il diploma di ostetrica: “Portava me a dormire dalla zia e andava a fare assistenza notturna in ospedale. La zia stava a San Frediano, il quartiere popolare di Firenze, oltre l’Arno: ricordo l’alluvione del ‘66, l’odore di fango e cherosene. Per arrotondare mamma faceva la donna di servizio. La famiglia che l’aveva assunta andava in vacanza a Castiglioncello e a San Martino di Castrozza, e portavano pure me”.

Carlo Conti: “Ecco quando ho capito di non avere un padre”

Carlo Conti poi svela che la madre è stata dura in alcune circostanze della sua vita: “Mi ha lasciato dopo quarant’anni di vita insieme. Non avrei potuto fare quello che ho fatto senza lei e il babbo”. E sul razionalizzare l’assenza del padre: “Era il 1983, avevo 22 anni, e stavo giocando a tennis con il mio migliore amico Leonardo Pieraccioni. Arrivò il suo babbo, si mise dietro di lui e cominciò a incoraggiarlo: batti meglio, forza il dritto. Venni a rete a raccogliere una pallina, mi voltai indietro e compresi che io una figura così non l’avevo”.

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