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A Ballarò si parla di crisi, delirio della Ravetto

di Davide Longo

Pubblicato il 2010-04-07

In Europa c’è crisi: è un dato di fatto. Il sistema capitalista che governa le sorti economiche dei paesi occidentali produce una crisi ogni cinquanta-cento anni. Ma l’Italia è tra i paesi che di più hanno subito, e continuano a subire, il crollo parziale di un economia già provata dalla cattiva amministrazione dei governi di …

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In Europa c’è crisi: è un dato di fatto. Il sistema capitalista che governa le sorti economiche dei paesi occidentali produce una crisi ogni cinquanta-cento anni. Ma l’Italia è tra i paesi che di più hanno subito, e continuano a subire, il crollo parziale di un economia già provata dalla cattiva amministrazione dei governi di Craxi e Forlani. Infatti, a dispetto di quello che sentiamo dire ogni giorno da esponenti politici di vari schieramenti, l’Italia non sta reggendo affatto bene la crisi economica: infatti nel nostro Paese il 10% delle famiglie possiede il 44% della ricchezza dell’Italia, mentre oltre il 50% delle famiglie amministra soltanto il 9.8% di suddetta ricchezza; inoltre il 3.2% degli italiani ha soltanto debiti.

A Ballarò emergono in questo senso dati illuminanti riguardo la situazione economica del Paese: infatti se gli stipendi dei lavoratori italiani sono meno consistenti di quelli inglesi per il 44%, è anche vero che i prezzi dell’Italia sono più elevati della media europea.
Ecco qualche esempio: le assicurazioni in quindici anni sono aumentate di prezzo del 10% in Francia, e del 130% in Italia; il gas metano, poi, in Italia costa il 50% in più della media europea. Dunque prezzi sempre più alti e stipendi sempre più bassi. In seconda battuta nel programma condotto da Giovanni Floris ci si è occupati della ricostruzione dell’Aquila, ferma da un anno, e dalla perdita della dimensione sociale subita appunto dagli abruzzesi colpiti dal terremoto. È possibile vedere la puntata, con la copertina di Maurizio Crozza, sul sito www.ballarò.rai.it.

Ma come hanno risposto i vari ospiti presenti in studio alle sollecitazioni di Floris e degli altri giornalisti?

Susanna Camusso: segretario confederale della Cgil, anche se per ora nemmeno lei ha capito cosa significhi, focalizza sul lavoro giovanile, sempre più precario, spiegando come si paghino più tasse sullo stipendio che non sulle rendite.

Bruno Tabacci: detto nei circoli di centro Il Centrista, fino a ieri alleato di Berlusconi, ora pare che abbia dedicato tutta la sua vita all’opposizione nei confronti del suo antico alleato.

Maurizio Lupi: vicepresidente della camera dei deputati, fa parte della lobby ultracattolica lombarda infiltrata in molti uffici pubblici denominata Comunione e Liberazione. Parla del costo eccessivo del gas, dicendo che costa troppo perché l’Italia non ha ancora fatto le centrali nucleari. Ha ragione, naturalmente: chi non vorrebbe un figlio nato deforme per gli effetti delle radiazioni nucleari? Inoltre spiega alle telecamere che il conflitto sociale in Italia praticamente non esiste, perché questo governo ha dato lavoro agli ultimi. Infatti nell’ultimo anno 300.000 operai hanno perso il posto di lavoro. Sono dettagli anche questi, onorevole?

Deborah Serracchiani: giovane esponente del PD, messa da parte spesso e volentieri per la sua vicinanza al Movimento a 5 Stelle, apporta un dato importante per la discussione: l’Italia è al ventitreesimo posto (su 27 paesi europei) per qualità dei salari. Inoltre solleva il problema dello scudo fiscale posto dal governo al 5%, contro i 44% di USA e Germania. E non ha tutti i torti, a ben pensarci: se l’evasore possiede all’estero venti milioni nascosti nei paradisi fiscali come San Marino, può farli rientrare legalmente in Italia pagando di tasse soltanto un milione allo stato. Infine è interessante notare che quando il PD vince, cioè quasi mai, a Ballarò ci va Bersani, e quando il PD perde ci mandano la Serracchiani.

Concita De Gregorio: direttore dell’Unità, viene trattata come una interlocutrice politica da Maurizio Lupi, che probabilmente non ha capito nulla dei rapporti che legano il giornalista al pubblico: un giornalista, caro onorevole, è per definizione super partes, non è un interlocutore politico. Concita De Gregorio, come tanti altri giornalisti in Italia, ha un unico padrone: il pubblico.

Laura Ravetto: Sembra che abbia ingoiato una serie di limoni frammisti a scatolette di Aulin scaduto. Infatti il sottosegretario del Dipartimento per i Rapporti con Il Parlamento ieri aveva il faccino un poco sconvolto: cara Laura, in tutta sincerità, non puoi blaterare per mezzora su “provvedimenti in agenda parlamentare” senza sapere neanche quando verranno attuati questi problemi. Non si fa, rischi di diventare perfino più disinformata del popolo italiano, suddito del Re delle Due Italie che tu tanto ammiri. Dici che il governo ha investito sugli ammortizzatori sociali: io direi piuttosto che il governo ha investito gli ammortizzatori sociali con un suv facendoli a pezzettini. Ieri per di più hai affermato che in Inghilterra non ci sono ammortizzatori sociali, e il lavoro è per lo più precario. Mi dispiace, devo contraddirti: il livello di ammortizzatori sociali inglese è uno dei migliori in Europa, di certo migliore di quello italiano. Inoltre critichi i servizi di Ballarò, perché a tuo parere trasmettono una brutta immagine del Paese che non serve al popolo che deve rimanere unito. A questo ti rispondo con fermezza adamantina: il popolo italiano deve essere informato innanzi tutto, per poi decidere di essere unito contro chi sta rovinando il Paese. Detto questo, il popolo che tu servi indefessamente forse vorrebbe raccomandarti una visitina contro i rischi dell’invecchiamento precoce.

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