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Selvaggia Lucarelli deferita dall’Ordine dei Giornalisti (lo scopre su FB con un post della Lega)

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-07-08

Selvaggia Lucarelli deferita dall’Ordine dei Giornalisti lo scopre con un post Facebook della Lega. Come se non fosse già abbastanza surreale così, apprende che la questione riguarda un minore di cui si sono violati i diritti: suo figlio. È successo ieri, dopo l’ormai famoso confronto tra il suo Leon e Matteo Salvini al mercato del …

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Selvaggia Lucarelli deferita dall’Ordine dei Giornalisti lo scopre con un post Facebook della Lega. Come se non fosse già abbastanza surreale così, apprende che la questione riguarda un minore di cui si sono violati i diritti: suo figlio. È successo ieri, dopo l’ormai famoso confronto tra il suo Leon e Matteo Salvini al mercato del Portello, a Milano (cliccare per credere).

Selvaggia Lucarelli deferita dall’Ordine dei Giornalisti, ecco perché

“Lunedì mi scrive Alessandro Galimberti, il presidente dell’Ordine della Lombardia”, racconta Selvaggia Lucarelli. “Mi dice che i figli non sono un vessillo da esporre, e che ho dimenticato la Carta di Treviso. Il giorno dopo mi arriva uno screenshot di un post della Lega in cui si riprende un’agenzia appena uscita che annuncia il mio deferimento”.

“Vorrei che l’Odg fosse stato così solerte anche quando Sallusti sul Giornale mi definiva ‘esperta di zoccolaggine’”, prosegue – giustamente – la Lucarelli. “Due minuti dopo il litigio con Salvini, il volto di mio figlio era già in pasto a tutti i media nazionali, senza alcuna tutela nonostante sia minorenne. Avrei potuto far partire decine di querele, ma ho scelto di non farlo, perché è Leon che ha voluto essere lì. Se in quel momento gli agenti stavano chiedendo i dati sensibili a un 15enne, non vedo come possa essere mia responsabilità”.

Selvaggia Lucarelli, tramite un editoriale su TPI, spiega ancor meglio la questione con relativi aggiornamenti:

Non ho reso IO identificabile mio figlio, che poi è la cosa di cui mi accusa l’Ordine dei giornalisti.

Il giorno dopo mi arriva una mail piccata di Alessandro Galimberti, presidente dell’Odg Lombardia, con cui diedi l’esame. “Mi hai deluso, i figli non sono vessilli, hai violato la carta di Treviso, non diffondere questo messaggio”. Vessilli? Sembrava più un giudizio politico. Poche ore dopo ho sentito Salvini dire “la Lucarelli ha violato la carta di Treviso”. L’ho trovata una strana coincidenza.

La vicenda sembra chiusa e invece ieri sera Agi batte una notizia che io non avevo ricevuto da nessuno: sono stata deferita dall’Odg per aver reso riconoscibile l’identità di mio figlio (deferita vuol dire che il consiglio disciplinare deciderà se vado ammonita o decapitata in pubblica piazza o niente, quelli che festeggiano non hanno capito un granché).

Aggiungo che mi sarebbe piaciuto vedere la stessa solerzia dell’Odg nel riprendere pubblicamente mille schifezze viste sui giornali negli anni (e non parlo solo di Libero, che è cosa facile), ma evidentemente esistono delle priorità. Che negli ultimi mesi sono state Leon che dà del razzista a Salvini e Repubblica che scrive “cancellate Salvini” (deferito anche Verdelli). Buffo. Insomma, mi trovo a difendermi da chi doveva proteggermi.

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