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Sanremo 2013, i Giovani: Irene Ghiotto, “Baciami?” – TESTO e VIDEO

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2013-02-12

Tra gli otto Giovani che saliranno sul palcoscenico dell’Ariston in occasione della 63esima edizione del Festival di Sanremo, quest’anno condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, c’è anche Irene Ghiotto, classe 1984 della provincia di Vicenza, che si presenterà con il brano Baciami?, di Ghiotto – Carcano – Ghiotto. Come è nato questo brano? E’ …

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Tra gli otto Giovani che saliranno sul palcoscenico dell’Ariston in occasione della 63esima edizione del Festival di Sanremo, quest’anno condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, c’è anche Irene Ghiotto, classe 1984 della provincia di Vicenza, che si presenterà con il brano Baciami?, di Ghiotto – Carcano – Ghiotto. Come è nato questo brano? E’ la stessa cantante a raccontarlo nel corso di un’intervista a Sorrisi: “Ricordo benissimo che tornavo in macchina al mio paese dopo aver fatto un massaggio shiatsu rilassante…Mi è venuta in mente la melodia, un sound elettro acustico, e l’idea di associare il bacio a situazioni paradossali e a immagini curiose”.

Irene arriva direttamente da Area Sanremo e racconta di aver sempre avuto un approccio istintivo alla musica. A 17 anni ha iniziato a studiare canto jazz e a 20 ha iniziato a studiare pianoforte. La sua passione per la musica, le è stata trasmessa dalla madre, come racconta lei stessa: “Da bambina mia madre mi mise in mano la chitarra e in una settimana imparai gli accordi e a strimpellare tutte le canzoni del canzoniere”.

A Sanremo, vedremo tutta la sua esuberanza sin dal look: “Semplice ma curioso, un po’ sopra le righe e simpatico. Di sicuro non serioso”. Dopo il Festival, uscirà il suo primo EP dal titolo Baciami?, prima di tuffarsi tra la folla all’insegna dei primi concerti.

A seguire, il video ed il testo del brano sanremese.

Baciami?

Baciami dentro una macchina
sotto le nuvole
nel saliscendi di pensieri che mi
baciano sopra le palpebre
dentro le lacrime
con i lampioni che si fanno zitti
Baciami nelle pozzanghere
di acqua gelida
con i papaveri che oscillano nel traffico
come nostalgici di quando io per te
ero soltanto un ostaggio in questo
bacio che dura nell’etere e diventa polvere
nascosta dentro le mie tasche e mi insegue.
Sassi nelle scarpe
le tue piccole paure
legano i miei passi
come grappoli di sole.
Bruciano le suole
sotto il peso dell’amore
sento la salita
sulla punta delle dita.
Ba-ba-ba baciami dentro le raffiche di vento cosmico
come astronauti che si tuffano nel polline elettrostatico
rubato a un fiore che al primo vento perde tutti i suoi petali
resta lo scheletro di quando io per te
ero soltanto un ostaggio in questo
bacio che come indelebile diventa ruggine
nascosta dentro le mie tasche e mi insegue.
Sassi nelle scarpe
le tue piccole paure
legano i miei passi
come grappoli di sole.
Bruciano le suole
sotto il peso dell’amore
sento la salita
sulla punta delle dita.
Ti ammiro così tanto che se miro, sparo
ti ammiro così tanto che se miro, sparo
ti perdo così piano che se ci penso, cado.
Baciami dentro una favola caleidoscopica
di mille bolle di sapone che si infrangono
come le sdrucciole che si rincorrono
in questa specie di canzone che è una maschera
ho troppa voglia di strapparla via in un attimo
così mi leggi senza giri di parole
tutto il dolore che mi muovi se ti parlo
e più mi baci, più ti bacio
Baciami…
E più mi baci più ti bacio
più ti parlo più ti perdo
più ti odio più ti amo
più ti miro più ti sparo.

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