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Morte Michele Merlo, medico 118 in ferie forzate: ecco cosa è emerso dall’indagine interna dell’Ausl

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2021-06-10

Nella giornata di ieri è terminata l’indagine interna avviata dall’Ausl di Bologna in merito alla morte di Michele Merlo, il giovane cantante 28enne, ex concorrente di Amici, stroncato da una emorragia cerebrale causata da leucemia fulminante. Lo fa sapere il quotidiano Il Resto del Carlino. Morte Michele Merlo: terminata indagine interna dell’Ausl Al termine dell’audit …

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Nella giornata di ieri è terminata l’indagine interna avviata dall’Ausl di Bologna in merito alla morte di Michele Merlo, il giovane cantante 28enne, ex concorrente di Amici, stroncato da una emorragia cerebrale causata da leucemia fulminante. Lo fa sapere il quotidiano Il Resto del Carlino.

Morte Michele Merlo: terminata indagine interna dell’Ausl

Al termine dell’audit clinico, l’azienda sanitaria ha reso una nota in cui chiarisce quanto emerso dall’indagine interna, asserendo:

In base ai documenti e alle testimonianze dei professionisti coinvolti, si sono evidenziate alcune criticità sotto il profilo organizzativo all’ospedale di Vergato, ma non di particolare gravità.

Michele Merlo si era recato al pronto soccorso di Vergato il 2 giugno scorso. La guardia medica che lo aveva visitato aveva scambiato i suoi sintomi – placche, mal di gola e mal di testa – per un semplice virus alla faringe e per questo lo aveva rimandato a casa senza ulteriori approfondimenti.

Per il resto dell’intervento, prosegue ancora l’Ausl:

Confermiamo in tutti i momenti l’adeguatezza dei processi clinici e assistenziali.

In merito al medico del 118 intervenuto il giorno successivo alla visita a Vergato e che secondo i genitori di Merlo avrebbe accusato Michele di aver fatto uso di sostanze stupefacenti nonostante la fidanzata negasse, il Resto del Carlino spiega che sarebbe stato messo in “ferie forzate” per un paio di giorni. L’Azienda in merito ha rassicurato che durante quell’intervento:

Nonostante il contesto relazionale fosse influenzato dalla drammaticità delle condizioni del signor Merlo, le manovre di stabilizzazione del paziente sono state immediate e corrette.

Adesso però nel mirino dei Nas e della procura resta proprio la visita del 2 giugno al pronto soccorso di Vergato ritenuta dalla famiglia “minimamente approfondita” e sprovvista di “semplici controlli di routine”, quali un esame del sangue che avrebbe potuto rivelare la presenza della leucemia prima dell’emorragia che lo ha colpito 24 ore dopo.

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