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Non c’è pace per Lea Michele, ex di Glee sferra nuovo attacco: “comportamento passivo-aggressivo”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-06-12

Proseguono le insinuazioni ed i retroscena su Lea Michele, star di Glee. A quanto pare l’attrice, aveva un atteggiamento particolarmente contradditorio e non trattava bene gli altri colleghi che l’hanno accusata (a distanza di anni) pure di razzismo (cliccare per credere). Lea Michele ancora sotto attacco: Samantha Ware sferra la nuova confessione Samantha Ware, dopo …

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Proseguono le insinuazioni ed i retroscena su Lea Michele, star di Glee. A quanto pare l’attrice, aveva un atteggiamento particolarmente contradditorio e non trattava bene gli altri colleghi che l’hanno accusata (a distanza di anni) pure di razzismo (cliccare per credere).

Lea Michele ancora sotto attacco: Samantha Ware sferra la nuova confessione

Samantha Ware, dopo avere accusato Lea Michele di bullismo e razzismo nei suoi confronti, ha ricevuto la reazione basita dell’attrice che si è pubblicamente scusata su Instagram per i suoi atteggiamenti errati del passato, facendo tesoro anche delle durissime critiche che le sono state rivolte.

Evidentemente il gesto di Lea non è bastato a Samantha che, raggiunta da Variety, ha nuovamente attaccato l’ex collega di Glee:

Ho capito fin dal primo giorno l’antifona, quando ho cercato di presentarmi. Non c’è stato nulla di graduale al riguardo. Non appena ha deciso che non le piacevo, lo ha reso evidente. È stato subito dopo la mia prima performance che è cominciato tutto: il trattamento del silenzio, gli sguardi di sfida, le occhiatacce, i commenti sottovoce, lo strano comportamento passivo-aggressivo. Sono tutte cose che si sono andate a sommare l’una con l’altra.

Le sue azioni, i suoi comportamenti, non erano nulla di nuovo, quindi immagino che fosse una ricorrenza così comune, che il mio caso non è sembrato niente di che.

Samantha Ware poi conclude confermando che l’atteggiamento di Lea Michele fosse generale e non risolto ad una persona in particolare:

Ricordo il primo giorno in cui provai a farlo notare, ma nessuno fece nulla. Lo hanno ignorato come per dire ‘È Lea, è così che fa’. Nessuno ha provato a metter fine a tutto questo, il che è un problema, perché l’ambiente contribuiva a perpetrare gli abusi.

 

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