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Kobe Bryant, autopsia: morto sul colpo, nessuna traccia di alcol e droga nel pilota

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-05-16

A quasi quattro mesi dalla morte di Kobe Bryant e della figlia Gianna Maria, rimasti uccisi nello schianto in elicottero lo scorso 26 gennaio a Calabasas, arrivano i responsi delle autopsie. Padre e figlia sarebbero morti sul colpo, al momento dello schianto al suolo del velivolo. E’ TMZ a rendere noti i primi risultati autoptici …

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A quasi quattro mesi dalla morte di Kobe Bryant e della figlia Gianna Maria, rimasti uccisi nello schianto in elicottero lo scorso 26 gennaio a Calabasas, arrivano i responsi delle autopsie. Padre e figlia sarebbero morti sul colpo, al momento dello schianto al suolo del velivolo. E’ TMZ a rendere noti i primi risultati autoptici compiuti sulle vittime.

Kobe Bryant, autopsia: i risultati

Secondo quanto emerso dagli esperti del dipartimento di medicina legale della contea di Los Angeles che si sono occupati delle autopsie, Kobe Bryant, la figlia e gli altri presenti sull’elicottero sono morti immediatamente dopo lo schianto.

Il pilota Ara Zobayan, inoltre, non avrebbe assunto alcol nè droga. E’ quanto emerso dai test tossicologici seguiti per rilevare la presenza di benzodiazepine, cocaina, fentanil, eroina, marijuana, oppioidi, fencyclidina e anfetamine e che hanno dato tutti esito negativo.

Secondo le indagini lo schianto sarebbe avvenuto mentre Zobayan cercava di prendere quota per evitare un banco di nebbia. Il pilota era quasi riuscito ad evitare la collina su cui è avvenuto il drammatico impatto ad una velocità di circa 300 chilometri orari.

La morte di Kobe Bryant e degli altri passeggeri è stata classificata come trauma da forza contundente. Solo in seguito allo schianto è scoppiato l’incendio che ha avvolto il velivolo. Al momento si esclude il presunto malfunzionamento tecnico. L’incidente, dunque, sarebbe stato causato dalla scarsa visibilità dovuta alla fitta nebbia.

Il riconoscimento del corpo di Bryant fu reso possibile attraverso le impronte digitali ed alcuni tatuaggi riconosciuti sui suoi resti.

Solo nei giorni scorsi la vedova Vanessa Bryant aveva annunciato un’azione legale contro chi aveva scattato e diffuso foto in modo illegittimo sul luogo della tragedia.

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