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“Ho violato il lockdown”, le parole di Andrea Bocelli creano indignazione “offeso e umiliato come cittadino”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-07-27

Hanno creato fastidio e indignazione le parole di Andrea Bocelli. Il celebre tenore è intervenuto al Senato per dire la sua durante il convegno “Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti“. Andrea Bocelli “nega” il Covid? Confesso di aver disobbedito volontariamente al divieto di uscire durante il lockdown. All’inizio ho cercato di immedesimarmi in …

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Hanno creato fastidio e indignazione le parole di Andrea Bocelli. Il celebre tenore è intervenuto al Senato per dire la sua durante il convegno “Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti“.

Andrea Bocelli “nega” il Covid?

Confesso di aver disobbedito volontariamente al divieto di uscire durante il lockdown. All’inizio ho cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni importanti in pochissimo tempo. Poi ho cercato di guardare la realtà e ho visto che le cose non erano come ci venivano raccontate. Quando ho cominciato a esprimere qualche dubbio sulla gravità di questa cosiddetta pandemia, i primi ad attaccarmi sono stati i miei figli che mi hanno detto di pensare alla Tosca, perché non sai cosa sono i virus.

Conosco un sacco di gente ma nessuno di questi è finito in terapia intensiva. E dov’è allora tutta questa gravità? Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto perché non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D.

Successivamente Andrea Bocelli si è scagliato contro le numerose restrizioni che dovrebbero venire prese per i più giovani:

Mi preme sottolineare l’aspetto che riguarda la scuola e i bambini. Io ho una figlia di 8 anni e non posso pensare che questi ragazzi debbano ritrovarsi a scuola divisi da un pezzo di plexiglass e nascosti da una mascherina. Non posso pensare che con celerità incredibile si sia pensato di chiudere la scuola e con la stessa celerità si sia pensato a riaprire le discoteche. Luoghi dove i ragazzi vanno non a formarsi ma a disperdere i propri cervelli. Rifiutiamoci di seguire questa regola, prendiamo dei libri, giriamo, conosciamoci, parliamo, dialoghiamo.

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