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Grande Fratello al capolinea? Pier Silvio Berlusconi: “Ha bisogno di riposare”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2012-03-12

Tempi duri per il reality show Grande Fratello. Dopo dodici edizioni, la trasmissione più spiata e allo stesso tempo più bersagliata del nostro piccolo schermo, potrebbe chiudere definitivamente i battenti. Dopo l’annunciato addio di Alessia Marcuzzi dalla conduzione, ora è Piersilvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, a non lasciare molte speranze in merito alla continuazione della trasmissione, …

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Tempi duri per il reality show Grande Fratello. Dopo dodici edizioni, la trasmissione più spiata e allo stesso tempo più bersagliata del nostro piccolo schermo, potrebbe chiudere definitivamente i battenti. Dopo l’annunciato addio di Alessia Marcuzzi dalla conduzione, ora è Piersilvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, a non lasciare molte speranze in merito alla continuazione della trasmissione, nel corso di una recente intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero.

La crisi c’è, e a quanto pare si sente anche in casa Mediaset; non solo il reality di Canale 5 ma anche il campo dedicato alle fiction sembra soffrire molto. A tal proposito, spiega Berlusconi:

I produttori devono capire la realtà economica. La Rai ha un pubblico più anziano, per noi è più difficile. Dobbiamo sempre innovare e la via seguita con Tredicesimo apostolo va in questo senso.

Ed in merito al Grande Fratello, spiega:

Sta vivendo una stagione particolare per vari fattori, a cominciare dalla scelta del cast. Probabilmente, ha bisogno di riposare, ma il reality resterà uno dei generi della tv generalista.

I risultati in termini di ascolti, infatti, in particolare quest’anno non hanno fatto altro che sottolineare la tendenza negativa della trasmissione, a partire dalle scelte autoriali relative ai protagonisti dell’edizione che volge ormai al termine.

Relativamente alla qualità della tivvù italiana, spesso messa sotto accusa, Berlusconi ha infine commentato:

Sono convinto che la tv in Italia abbia una qualità unica. Noi facciamo una tv di livello altissimo. In più, in un anno di crisi come questo, abbiamo creato un sistema all news, costruito un evento come Panariello non esiste e lanciato due nuovi preserali, tutti premiati dal pubblico: in questo momento investire sul prodotto è un atto di coraggio. Non penso ci sia altra tv commerciale in Europa che offra gratuitamente programmi di questo livello. E viene da sorridere quando si sente dire che non c’è concorrenza. Nel 2000 avevamo sette reti principali. Oggi col digitale terrestre ci sono 52 canali gratuiti, più 27 a pagamento e sul satellite altri 200.

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