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Grande Fratello 11, Alfonso Signorini commenta l’outing di Nando Colelli e sottolinea la differenza tra il reality e le trasmissioni sul caso di Avetrana

di Laura Errico

Pubblicato il 2010-12-01

Sull’ultimo numero del Tv, Sorrisi e Canzoni, uscito ieri in edicola, Alfonso Signorini, che vediamo sempre nelle puntate del lunedì sera del Grande Fratello in qualità di opinionista, ha commentato l’outing di Nando Colelli sulle violenze sessuali subite da bambino e ha voluto sottolineare la differenza tra il reality show di Canale 5 e le …

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Sull’ultimo numero del Tv, Sorrisi e Canzoni, uscito ieri in edicola, Alfonso Signorini, che vediamo sempre nelle puntate del lunedì sera del Grande Fratello in qualità di opinionista, ha commentato l’outing di Nando Colelli sulle violenze sessuali subite da bambino e ha voluto sottolineare la differenza tra il reality show di Canale 5 e le tante trasmissioni che si stanno occupando morbosamente del caso di Avetrana.

Alfonso Signorini inizia con il dire che lui non è tra quelli che si incollano davanti al piccolo schermo per sapere i continui aggiornamenti sull’omicidio di Sarah Scazzi, in quanto secondo lui è sufficiente per un direttore di due giornali (Chi e Tv, Sorrisi e Canzoni) conoscere il fatto, mentre tutto il resto è mera “speculazione”.

Dopo tale incipit l’opinionista del GF sottolinea la differenza tra le tante (io direi troppe) trasmissioni che stanno parlando continuamente della morte della ragazzina pugliese e il reality show che ha affrontato il problema molto personale del concorrente davanti a milioni di persone.

Alfonso Signorini ricosce che le parole pronunciate da Nando Colelli a Margherita davanti alle telecamere siano state molto crude, ma secondo l’opinionista è stato positivo aver trattao un problema così importante e purtroppo tanto diffuso in prima serata in un programma tanto popolare e seguito come il Grande Fratello.

Il direttore del Tv, Sorrisi e Canzoni conclude dicendo che in questo modo è stato dato, ai telespettatori, un messaggio importante, ossia quello di avere il coraggio di denunciare gli abusi sessuali.

Abbiamo avuto la possibilità di dire a ragazzi e famiglie di avere sempre e comunque il coraggio di parlare di quanto succede e di denunciare i reati con fermezza. Onestamente non mi sembra un messaggio da poco.

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