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Giovanna Botteri, attacco di Striscia la Notizia sul look: la replica definitiva della giornalista

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-05-02

Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, in questi giorni di emergenza Coronavirus è spesso protagonista con i suoi collegamenti, non solo con i Tg nazionali ma anche durante diverse trasmissioni. A prenderla di mira è stato il Tg satirico di Antonio Ricci, Striscia la Notizia, che ha criticato in maniera fin troppo ironica il suo …

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Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, in questi giorni di emergenza Coronavirus è spesso protagonista con i suoi collegamenti, non solo con i Tg nazionali ma anche durante diverse trasmissioni. A prenderla di mira è stato il Tg satirico di Antonio Ricci, Striscia la Notizia, che ha criticato in maniera fin troppo ironica il suo aspetto, look compreso.

Giovanna Botteri ‘massacrata’ da Striscia la Notizia

Nel servizio di Striscia la Notizia di alcuni giorni fa, la voce di Michelle Hunziker diceva, parlando della giornalista Giovanna Botteri:

A ogni collegamento dalla Cina, la corrispondente sfoggiava il medesimo abito nero.

Dopo i numerosi commenti al limite del body shaming però, la Hunziker nel medesimo servizio aveva spiegato come la Botteri si fosse presentata con “capelli splendenti”, dando spazio a vari fotomontaggi ironici:

Ad un tratto la sua chioma vaporosa in risposta a tante frecciate.

Proprio Michelle Hunziker è poi stata fortemente criticata sui social per le parole usate nel servizio, nonostante il grande impegno contro le discriminazioni sulle donne.

La replica della corrispondente

La giornalista ha voluto usare l’arma più efficace, quella della parola, per replicare agli attacchi di Striscia la Notizia e lo ha fatto con una lettera molto dura, ecco il testo pubblicato sul quotidiano Il Tempo online:

Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi… Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, cu*i, nasi orecchie grossi.

Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista.

A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne.

Numerosi i colleghi scesi in campo in sua difesa, da Costanza Crescimbeni, giornalista del Tg1 al conduttore de La Vita in Diretta, Alberto Matano, passando per la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, anche lei in passato vittima di critiche per via del suo abbigliamento.

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