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Bill Gates aveva predetto il Coronavirus? “Un virus ci ucciderà”, ma la verità è un’altra

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-03-14

Nelle ultime ore il nome di Bill Gates è stato collegato all’emergenza Coronavirus con titoli choc. Davvero il fondatore di Microsoft in un intervento al TED del 2015 predisse la pandemia del nuovo Coronavirus? E se così fosse, come faceva Gates a sapere il drammatico periodo che stiamo vivendo oggi? Le varie testate nazionale hanno …

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Nelle ultime ore il nome di Bill Gates è stato collegato all’emergenza Coronavirus con titoli choc. Davvero il fondatore di Microsoft in un intervento al TED del 2015 predisse la pandemia del nuovo Coronavirus? E se così fosse, come faceva Gates a sapere il drammatico periodo che stiamo vivendo oggi? Le varie testate nazionale hanno scritto di tutto, ma qual è la verità dietro questa storia?

Bill Gates aveva predetto il Coronavirus? Tutta la verità

E’ il quotidiano online Open a fornire una ricostruzione dettagliata della storia che vorrebbe Bill Gates assumere il ruolo di veggente della grave pandemia legata al Coronavirus. In realtà Bill nel 2015 non ha predetto nulla ma ha solo parlato da uomo realista. Nulla a che vedere con Sylvia Browne, quindi.

Tutto parte da una domanda forse ossessiva che si pone Gates: come potrebbero essere uccisi milioni di esseri umani “nei prossimi 20 anni”? Tra le varie ipotesi – esplosione vulcanica, terremoto, guerra nucleare – alla fine è giunto alla conclusione che solo la diffusione di un virus potrebbe essere così letale da sterminare milioni di persone.

Nel suo intervento Gates descrive i problemi del sistema di prevenzione e risposta a livello mondiale, a partire da quello che è accaduto in Africa con l’epidemia di Ebola nel 2014: “La mancanza di preparazione potrebbe permettere alla prossima epidemia di essere terribilmente più devastante dell’Ebola”, diceva.

In quell’occasione prese anche in considerazione quello che avvenne nel caso dell’influenza spagnola: “Bisogna essere pronti”, diceva. Nel suo intervento di cinque anni fa, inoltre, Bill aveva considerato un virus come pericolo più probabile di morte rispetto a un conflitto nucleare.

Oggi il più grande rischio di catastrofe globale non è più questo [mostra la foto di un fungo atomico]. È più simile a questo, invece [mostra la foto di un virus dell’influenza].

Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone, nei prossimi decenni, è più probabile che sia un virus altamente contagioso piuttosto che una guerra. Non missili, ma microbi.

Gates però mise subito in guardia sul fatto che non fossi preparati ad una nuova epidemia e dopo quanto vissuto con l’Ebola nel 2014, a causa di una assenza totale di un sistema, aveva detto:

Di fatto, se c’è una cosa positiva dell’epidemia di Ebola è che può servire come avvertimento, da campanello di allarme per prepararci.

Più che profetico, Bill Gates ha peccato di eccessivo ottimismo, forse.

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