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Le prime parole di Stefano De Martino dopo i video online privati

Filippo 20/08/2025

Le prime parole di De Martino sull’accaduto

Video rubato a Stefano De Martino: le prime parole del conduttore

Il caso legato alla diffusione di video privati di Stefano De Martino e Caroline Tronelli ha suscitato uno scossone mediatico molto forte. I legali del conduttore stanno mantenendo cautela nel confronto con situazioni simili, come quella di Raoul Bova, giudicando i due casi troppo diversi dal punto di vista giuridico. Tuttavia, alcune questioni rimangono senza risposta, alimentando sospetti sull’effettiva natura di quanto accaduto.

“Spero resti un circuito ristretto, ero nel privato con la mia ragazza”

De Martino stesso ha commentato:

“C’era di tutto su quel sito. Telecamere di persone normali in intimità ma anche mentre giocavano con i bambini. Da New York, al Messico, Thailandia e infine Italia. Spero resti in un circuito ristretto, ero nel mio privato con la mia ragazza. Spero di non dovermi esporre, ma se esplode farò comunicato per forza di cose. Sono finito nel Cat Fishing per sfortuna, per caso. Hanno “contattato” me e te, la giustizia si muove veloce. Speriamo…”

(“Parola di Stefano De Martino”, scrive Gabriele Parpiglia su AffarItaliani).

In effetti, la vitesse con cui il video è stato diffuso online ha sorpreso molti. Il filmato, rubato il 29 luglio tramite un accesso abusivo al sistema di videosorveglianza dell’abitazione della coppia, è finito prima su canali privati di messaggistica e poi – praticamente subito – sul web. Una rapidità che solleva interrogativi: se lo scopo fosse stato semplicemente estorcere denaro, perché esporre pubblicamente Stefano e la fidanzata?

Il paragone con Bova? Non sussiste

I legali hanno chiarito che l’evento non può essere equiparato a quanto successo a Bova, soprattutto perché si tratta di reati e dinamiche differenti. Anche così, restano sorprese e incertezze nella ricostruzione, compresa la possibilità che il video sia finito online non per chissà quale complotto, ma in modo deliberato o addirittura premeditato.

Dal punto di vista legale, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per accesso abusivo a sistemi informatici, mentre l’opportunità di configurare anche il reato di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite è al vaglio degli inquirenti. Parallelamente, il Garante per la privacy ha ordinato lo stop immediato alla diffusione e ha aperto un’istruttoria per valutare possibili sanzioni.

I legali di De Martino hanno mosso una duplice strategia: denunciare chi ha ottenuto illegalmente le immagini e chi le ha diffuse o continua a conservarle, anche in modo passivo. Le pene previste includono la reclusione da uno a sei anni e multe fino a 15.000 €, in base al comma 612-ter del Codice penale..

C’è un sistema dietro per colpire De Martino e la sua ragazza?

Un altro nodo centrale riguarda la piattaforma che ha ospitato il video: pur mantenendo l’anonimato dei protagonisti, un algoritmo ben studiato potrebbe aver amplificato la diffusione, rendendo comunque riconoscibili i soggetti coinvolti, trasformando una presunta “protezione” in una trappola per la privacy.

Con tutto questo, la vicenda chiama a un interrogativo più ampio: è possibile che dietro possa esserci un sistema articolato, studiato per colpire pubblicamente la coppia? I legali non escludono alcuna pista, anche la più scomoda.

 

 

 

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