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Chi l'ha visto

Federica Sciarelli: “Chi l’ha visto? Un programma nazionalpopolare”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-09-28

“La gente chiede aiuto: i telespettatori partecipano e noi cerchiamo di aiutarli”. Alla base di Chi l’ha visto? c’è questa semplicissima idea: Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione da sette anni, ne ha parlato in una lunga intervista al Quotidiano Nazionale. Quest’anno il programma va in onda il mercoledì, con la regia di Patrizia Belli e …

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Federica Sciarelli

“La gente chiede aiuto: i telespettatori partecipano e noi cerchiamo di aiutarli”.

Alla base di Chi l’ha visto? c’è questa semplicissima idea: Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione da sette anni, ne ha parlato in una lunga intervista al Quotidiano Nazionale.

Quest’anno il programma va in onda il mercoledì, con la regia di Patrizia Belli e la produzione esecutiva di Francesca Perelli. A funzionare, secondo la Sciarelli, in Chi l’ha visto?, è il principio che sta alla base:

Siamo un servizio pubblico. I giornalisti e gli spettatori fanno un lavoro di gruppo. E non è vero che telefonano gli esaltati, la collaborazione del pubblico è fondamentale. A volte, tuttavia, essere testimoni di un fatto è difficile, e il ricordo non è così semplice da trasmettere come sembra.

Certo, i casi di testimonianze non serie non mancano, come quella persona che aveva telefonato dicendo di essere l’assassino di Simonetta Cesaroni: in quel caso bastò una telefonata per capire che non era vero. Il merito dei redattori che filtrano le telefonate, comunque, è tanto:

Ci vuole esperienza, il loro non è un lavoro facile. Spesso abbiamo a che fare con persone disperate, c’è necessità di una notevole sensibilità psicologica oltre che giornalistica.

La Sciarelli, poi, definisce Chi l’ha visto? una trasmissione nazionalpopolare.

Abbiamo un pubblico trasversale, non di sinistra: lo testimonia il fatto che quando succede qualcosa di veramente brutto, molti ci telefonano chiedendo la pena di morte. Gran parte del pubblico, inoltre, è femminile: insomma, non il target tipico di Raitre.

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