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Coronavirus, Le Iene: Alessandro Politi “positivo senza sintomi dopo 30 giorni, è normale?”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-04-05

Circa un mese fa, a Le Iene uno dei giornalisti è risultato positivo al Coronavirus. E’ bastato questo per mettere in quarantena l’intera redazione, con il conseguente stop della trasmissione di Italia 1 pronta a tornare in onda il prossimo 23 aprile. Ma chi è il giornalista contagiato? “Sono io. Ho aspettato un mese a …

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Circa un mese fa, a Le Iene uno dei giornalisti è risultato positivo al Coronavirus. E’ bastato questo per mettere in quarantena l’intera redazione, con il conseguente stop della trasmissione di Italia 1 pronta a tornare in onda il prossimo 23 aprile. Ma chi è il giornalista contagiato? “Sono io. Ho aspettato un mese a espormi perché a distanza di 30 giorni sono ancora positivo”: a parlare è il giovane inviato Alessandro Politi in un video pubblicato sul sito del programma di Davide Parenti.

Coronavirus, Le Iene: Alessandro Politi “sono io il giornalista positivo”

Alessandro Politi, giornalista de Le Iene, ha così voluto raccontare tutti l’iter del Coronavirus e il motivo che lo hanno spinto a sottoporsi al test del tampone nonostante i sintomi più o meno lievi. Alessandro ha però sollevato anche il dubbio: sono davvero sufficienti i 15 giorni di quarantena o ne sono necessari molti di più?

Il 5 marzo mi sveglio con fortissimo mal di testa, febbre a 38 e mezzo, mal di gola, un po’ di tosse. Non eravamo nel momento dei blocchi, era l’inizio. Provo in tutti i modi a farmi un tampone, che non mi vogliono fare. Spiego che sono un giornalista e sono stato contatto con tantissime persone e mi sono sentito in dovere per tutti loro. Il personale è titubante ma poi accetta.

Inizia così il racconto della sua esperienza da parte del giornalista che ha quindi proseguito:

Il terzo giorno non avevo più niente, se non avessi fatto il tampone avrei pensato a un’influenza. Fortunatamente i miei colleghi non hanno sintomi. A distanza di 17 giorni mi viene fatto il secondo tampone di controllo, risulto pienamente positivo (si può essere pienamente positivi, lievemente positivi o negativi). Mi sono spaventato.

Il 3 aprile Alessandro ha eseguito un nuovo tampone ma il risultato è ancora il medesimo: pienamente positivo.

Ho chiesto se è normale, i medici hanno ipotizzato che potrei aver preso una carica virale più aggressiva. Il mio corpo fortunatamente la sta gestendo bene ma ci vuole più tempo per debellarla.

Da qui la decisione di fare un video ponendo un dubbio importante:

Perché l’Oms, le istituzioni mediche, le regioni permettono a persone che hanno avuto i miei stessi sintomi di uscire a fare la spesa, toccare maniglie, prodotti, soldi dopo 15 giorni. Quanti stanno lavorando? E penso a tutti i miei colleghi che non hanno fatto il tampone perché non hanno sintomi: chi dice che 15 giorni siano sufficienti per diventare negativi se io dopo 30 giorni sono ancora positivo con carica infettiva pienissima? Non è che forse il contagio tarda a fermarsi anche per questo motivo?

In un recente studio è di fatto emerso che alcune persone possono essere contagiose per ben 37 giorni.

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