X Factor
X factor 4, Enrico Ruggeri: “E’ un’esperienza divertente e difficile”. Elio? “Sfiora il pedante”
Laura Errico 08/10/2010
Enrico Ruggeri ha rilasciato recentemente un’intervista al Tgcom, in cui ha parlato del suo tour, di un libro che sta scrivendo e soprattutto di X Factor, un’esperienza che definisce: Divertente, difficile e dura. Ci sono anche momenti di tensione e dispiacere. È un’amplificazione dei meccanisimi della vita. Poi sul talent show ha aggiunto: Le puntate durano tre ore […]
Enrico Ruggeri ha rilasciato recentemente un’intervista al Tgcom, in cui ha parlato del suo tour, di un libro che sta scrivendo e soprattutto di X Factor, un’esperienza che definisce:
Divertente, difficile e dura. Ci sono anche momenti di tensione e dispiacere. È un’amplificazione dei meccanisimi della vita.
Poi sul talent show ha aggiunto:
Le puntate durano tre ore e succede di tutto. E soprattutto decidi il destino di altre persone. Ci sono ragazzi il cui sogno potrebbe essere interrotto o alimentato da una tua parola di troppo o sbagliata. Ci sono una serie di dinamiche molto interessanti televisivamente ma molto delicate perché stiamo parlando di ragazzi che non sanno ancora se nella vita faranno i cantanti oppure no.
E’ stato definito “subdolo, stratega e perfido” dagli altri giudici. Cosa pensa di queste critiche?
Sono le dinamiche di X Factor. Ci sono dei momenti in cui ti esponi e altri invece in cui vorresti parlar male di un ragazzo, ma ti rendi conto che non è il caso e allora rinunci alla gara ed edulcori un attimo il giudizio. Ma credo che nel corso delle tredici puntate ognuno dei giudici potrà rivestire un ruolo diverso. In fondo è uno spietatissimo gioco di società.
E su Elio ha detto:
Elio è maniacalmente attaccato all’intonazione, sfiora il pedante a volte, soprattutto su cantanti non della sua squadra.
In cosa consiste secondo lui l’X Factor?
Io sostengo che, all’interno di una intonazione accettabile, i cantanti che hanno successo in Italia da trent’anni e riempiono gli stadi lo fanno non perché sono intonati ma perché hanno qualcosa di coinvolgente da comunicare. Non sono campioni di tecnica, ma di personalità. Ed è questo che io cerco.
E ovviamente lui sostiene l’unico suo gruppo rimasto ancora in gara nel talent di RaiDue.
Sono convinto che se oggi partissero in radio i pezzi di tutti i cantanti rimasti in gioco, i Kymera si riconoscerebbero subito.