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Video privati di De Martino, svolta nel caso: “Fuggito in spiaggia”

Filippo 09/09/2025

Svolta nel caso De Martino

Stefano De MartinoNuovi sviluppi sul caso dei video privati di Stefano De Martino e Caroline Tronelli: parla l’investigatore privato

 

È trascorso quasi un mese da quando è scoppiato il caso legato ai video privati di Stefano De Martino e Caroline Tronelli. Le clip, trafugate da ignoti, sono comparse inizialmente su un sito di cam e poi si sono diffuse rapidamente attraverso canali di messaggistica come WhatsApp e Telegram, generando un’ondata di indignazione e preoccupazione.

Sull’accaduto si sono espressi in molti: avvocati, esperti di sicurezza informatica, giornalisti e opinionisti. Ora però, a prendere la parola è un investigatore privato che potrebbe aver contribuito a una svolta nelle indagini. Amedeo Pantanella, in un’intervista al Corriere della Sera, ha raccontato il suo lavoro dietro le quinte per risalire alla persona che ha condiviso per prima quei filmati.

La svolta, cos’è successo in spiaggia

Secondo quanto riferito da Pantanella, sarebbe stato identificato un uomo che avrebbe avviato la diffusione dei video attraverso le app di messaggistica. L’investigatore afferma di averlo incrociato ad agosto, sulla spiaggia di Diamante, in provincia di Cosenza. Tutto il materiale raccolto è già stato consegnato alle autorità competenti.

“Quando la notizia ha cominciato a circolare – ha raccontato Pantanella – in molti hanno contattato la famiglia della ragazza e anche me, sapendo che mi stavo occupando del caso e che sono in contatto con lei e con Stefano. Fra gli altri mi hanno chiamato anche amici che erano in vacanza in Calabria. Eravamo alle prime ore dello scandalo, le visualizzazioni erano ancora pochissime e io, da chiunque mi chiamava per segnalarmelo, ho preteso di sapere come avevano avuto o visto quel video: per creare una specie di catena di Sant’Antonio e provare a risalire a chi per primo lo ha diffuso.

Proprio grazie a una segnalazione, Pantanella avrebbe ottenuto un indizio decisivo. Un contatto presente sulla spiaggia di Diamante gli ha riferito di aver copiato i video direttamente dal telefono di un uomo che si vantava apertamente di possederli. “In quella copia c’erano visualizzati alcuni dettagli che mi hanno fatto capire che quell’uomo poteva essere il diffusore numero uno sui social e via Whatsapp. E poi la persona che me lo segnalava mi ha raccontato cose dette da quest’uomo che mi hanno convinto ancora di più.”

Tuttavia, quando l’investigatore ha tentato di fermare il sospetto, la situazione è sfuggita di mano. L’uomo si è dato alla fuga abbandonando la spiaggia senza nemmeno pagare l’ombrellone e il conto del ristorante. “Avevo chiesto ai miei collaboratori di bloccare il soggetto e chiamare le forze dell’ordine ma deve aver mangiato la foglia ed è scappato. Sparito.”

Resta aperta una domanda cruciale: come ha fatto quest’uomo a capire che stava per essere identificato?

Proseguono le indagini, le parole dell’avvocato

Nel frattempo, proseguono anche le indagini per risalire all’origine del furto e al caricamento iniziale dei video sul sito per adulti. Tuttavia, la pista si complica, perché il dominio del portale risulta registrato alle Isole Tonga, nel Sud Pacifico, rendendo più difficile l’identificazione dei responsabili.

L’avvocato di Stefano De Martino, già nelle scorse settimane, aveva chiarito che saranno perseguiti penalmente non solo coloro che hanno diffuso i video, ma anche chi li conserva nei propri dispositivi o li scambia tramite app di messaggistica. “Potrebbe essere stato un hacker, ma anche un tecnico che ha tradito il rapporto fiduciario instaurato con la famiglia della ragazza e che si è approfittato di loro”, aveva dichiarato il legale.

Intanto l’opinione pubblica continua a interrogarsi su privacy, sicurezza digitale e sulla responsabilità di chi alimenta la diffusione di contenuti privati.

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